Economia
“You’re fired”, Trump prova a licenziare Cook, la governatrice della Fed. Avrebbe mentito per la richiesta del mutuo
Donald Trump ci ha abituati, nel corso del tempo, a mosse inaspettate, fin troppo spesso creando dei precedenti (si pensi all’intervento federale diretto sulla polizia di Washington D.C., per non andare lontani nel tempo). Ma che potesse arrivare addirittura a licenziare un membro del Board of Governors della Federal Reserve, Lisa Cook, non lo si poteva pensare.
La mossa è di portata enorme e senza precedenti, soprattutto per le motivazioni utilizzate. Lo statuto della Fed prevede la possibilità di rimozione di uno dei governors, solamente però con provvedimento motivato, che solitamente veniva interpretato come riferito ad una gravissima condotta o per illeciti comprovati. In questo caso, però, la rimozione avviene per delle accuse (mai portate in nessun tribunale e mai supportate da alcuna prova attendibile ad oggi) secondo le quali Lisa Cook avrebbe mentito in una richiesta per un mutuo.
I legali della governor, che hanno immediatamente presentato un ricorso contro la scelta del Presidente, sostengono che, se delle accuse non confermate possono portare alla rimozione dal proprio posto, allora il principio del licenziamento motivato da condotta grave verrebbe meno in quanto potenzialmente estendibile all’infinito, e garantirebbe al Presidente un’autonomia sostanzialmente infinita nella scelta dei membri del Board of Governors. Nella giornata di venerdì si è tenuta l’udienza preliminare al caso, che ha essenzialmente rimandato la questione, sospendendo, almeno per ora, il licenziamento. Nel corso della settimana potremo saperne di più.
Rimane il fatto che le idee di Trump sulla Fed sono pericolose e antieconomiche. Il Presidente sta cercando di trasformare la Federal Reserve in una sorta di Corte Suprema economica, allontanandosi in modo potenzialmente irreparabile dalla storica tradizione di indipendenza della banca centrale. Questo farà male all’economia americana, perché il ruolo della Fed può svolgersi solo in assenza di direzione o di pressione proveniente dalla politica, di modo da poter prendere anche scelte politicamente impopolari, pur di raggiungere l’obiettivo di stabilità del livello dei prezzi. Esiste una vasta letteratura scientifica che dimostra come la Fed ottenga migliori risultati in termini di inflazione quando lasciata libera di agire.
La durata di 14 anni del mandato dei Governors, oltre alla già citata possibilità di rimozione per gravi motivi, sono due strumenti volti a garantire questa indipendenza che rischia di venire meno, qualora i tribunali dovessero concludere che il licenziamento di Lisa Cook risulti legittimo. Se venissero accettate le ragioni dell’amministrazione, qualsiasi disaccordo sulla politica monetaria potrebbe tradursi in accuse non circostanziate volte a giustificare il licenziamento dal Board. Il licenziamento di Lisa Cook ha una particolare rilevanza se si considera che è in corso il processo di conferma da parte del Senato di Stephen Miran, scelto da Donald Trump per un altro posto da membro del Board, reso vacante dalle dimissioni a sei mesi dalla scadenza del suo termine di un’altra componente, Adriana Kugler.
Miran, oltre che essere un Economic Adviser della Casa Bianca, ha anche una visione particolare sul ruolo della Fed, molto simile a quella del Presidente, e sembrerebbe lui il nome che potrebbe sostituire la Cook, scelta da Biden nel 2022. Che Donald Trump abbia intenzione di testare la flessibilità delle istituzioni americane è ormai chiaro a tutti, e la scelta di intervenire in modo così diretto su un settore che risulta più efficiente quando rimane indipendente va interpretata in questa chiave: come un tassello in un’ampia strategia in cui tutto e tutti, in qualche misura, devono rispondere e conformarsi alle volontà del Presidente, specie se quel Presidente risulta essere lui stesso.
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