25 Aprile: Letta contestato a Milano, insulti alla Brigata ebraica. L’Anpi: “Grave errore”

Foto Claudio Furlan/LaPresse 25 Aprile 2022 Milano (Italia) News Manifestazione per il 25 Aprile festa della Liberazione, corteo da Corso Venezia Photo Claudio Furlan / LaPresse 25 April 2022 Milan (Italy) News Demonstration for April 25, Liberation Day, parade from Corso Venezia

Il ritorno in piazza delle manifestazioni in occasione del 25 è stata all’insegna delle contestazioni. L’ombra della guerra in Ucraina e del dibattito sull’invio di armi da parte della Nato, e quindi anche dell’Italia, alle truppe di Zelensky, ha spaccato il fronte degli antifascisti. E il tutto si è manifestato nelle piazze. A Milano prima dell’inizio del corteo è stato contestato Mario draghi e il Pd.

‘Cacciate Draghi servo della Ue e della Nato’: è lo striscione che alcune persone hanno portato allo spezzone di corteo a Milano dove si trova il Pd. ‘Servi della Nato’ e ‘Il 25 aprile non è una ricorrenza. Fuori il Pd resistenza” sono gli slogan urlati contro i democratici che hanno risposto cantando ‘Bella ciao”. “Questa è casa nostra. La costituzione, l’antifascismo sono casa nostra”: è quanto ha detto il segretario del Pd Enrico Letta arrivando al corteo per il 25 aprile a Milano e rispondendo a una domanda sulle critiche al partito ricevute da altri manifestanti del partito dei Carc che ha chiesto di far uscire il Pd dal corteo.

La polemica sulla presenza delle bandiere della Nato alle manifestazioni per il 25 aprile “credo sia stata superata”. Lo ha detto il segretario del Pd Enrico Letta all’arrivo al corteo milanese per la festa della Liberazione. “Oggi conta, l’unità e il fatto di essere tutti insieme. Questa è la cosa più importante”, ha aggiunto. Interpellato sul significato della parola Resistenza in questi tempi, Letta ha spiegato: “E’ una parola di memoria fondamentale per la nostra storia ma anche per l’oggi e il presente perchè il mondo sta cambiando e per resistere alla violenza c’è bisogno di farlo con l’Europa più forte e più grande”.

Tra i primi a difendere il segretario del Pd proprio il presidente nazionale di Anpi, Gianfranco Pagliarulo, che si era detto contrario all’invio di armi e che era stato bacchettato anche dai Democratici per alcuni post social risalenti a diversi anni fa in cui difendeva la linea russa sulla Crimea: “È un grave errore perché queste cose il 25 aprile non servono mai. Anche quando ci sono posizioni diverse bisogna evitare che su singoli fatti si perda la bussola di una posizione unitaria. Non può essere che comune l’obiettivo della pace in una situazione così grave come quella dell’Ucraina e dell’Europa”, ha detto.

E ancora Letta: “I contestatori? È la democrazia e io la rispetto.Noi abbiamo le nostre idee, le portiamo avanti, siamo fermamente convinti di fare le cose giuste”. E ancora: “Qui a Milano c’è tanta Italia e noi vorremmo che ci fosse tutta l’Italia. Purtroppo ne manca una parte… La destra si rifiuta di essere in piazza per quello che è un valore fondante della nostra Costituzione”.

Contestazioni anche alla Brigata ebraica si sono verificate durante il corteo del 25 aprile a Milano tra Porta Venezia e via San Damiano. “Fuori l’Italia dalla Nato” hanno urlato a più riprese ai lati del corteo tra la folla e poi all’incrocio con la Circonvallazione. E alcune persone hanno apostrofato gli ucraini come “nazisti”. I manifestanti hanno risposto gridando “Vergogna”, “Fuori la Russia dal corteo” e “Slava Ucraina”. Tra i due gruppi si sono disposti agenti di polizia in tenuta antisommossa. A contestare la Brigata, secondo l’agenzia Ansa, lo stesso gruppo che se l’era presa col Pd, apostrofato come “partito guerrafondaio”: “Niente soldi alle armi – urlano i manifestanti – niente tagli a scuola e sanità”.

Dimettermi? Non mi è passato neppure per l’anticamera del cervello”. Così il presidente di Anpi nazionale, Gianfranco Pagliarulo, ha risposto ai cronisti che gli hanno chiesto, a margine della manifestazione a Milano, se ha mai pensato di dimettersi dopo le polemiche sulle sue parole sul conflitto ucraino. Alla domanda se alcune persone non si sentono rappresentate dalla sua figura Pagliarulo ha aggiunto: “Spesso sono persone che non sono dell’Anpi che non si sentono rappresentate”. E poi sulla guerra in Ucraina: “Mi piacerebbe che l’Europa e l’Italia battessero un colpo” nella direzione della pace. “C’è da sperare che la conferma di Macron possa portare qualcosa di nuovo in questa direzione. Vedo che si insiste sull’invio di armi e credo sia una scelta molto pericolosa”.