I partigiani da sostenere oggi sono gli ucraini
Le bandiere dell’Ucraina sono diventate il simbolo della Resistenza
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Alle manifestazioni per il 25 aprile ci auguriamo di veder sventolare le bandiere dell’Europa e quelle dell’Ucraina. Gli ucraini si stanno difendendo dall’aggressione di Putin. Sono loro i partigiani da sostenere oggi e non ci può essere spazio per l’equidistanza e l’ambiguità. Noi vogliamo la fine della guerra ma questo sarà possibile solo se l’invasore andrà via. Proprio per questo abbiamo deciso di celebrare questa importante data organizzando a Roma – nella sede di Radicali Italiani in via Bargoni, 32 – l’evento “Un 25 aprile anche per l’Ucraina” con molti esperti e attivisti che tratteranno sia i crimini di guerra di cui si è macchiato lo zar sia gli strumenti della giustizia internazionale per giudicarlo di fronte alla Corte Penale dell’Aja.
Da sempre ribadiamo che non c’è pace senza giustizia; proprio per questo abbiamo lanciato la petizione “Putin all’Aja” e su radicali.it raccogliamo firme affinché il delicato e importante lavoro della CPI che potrebbe portare all’incriminazione di Putin sia sostenuto fortemente dalla mobilitazione popolare, così come ci ha insegnato la campagna di venti anni fa contro Milosevic. Abbiamo scritto a tutti i sindaci d’Italia per sostenere l’appello: hanno aderito già i sindaci di Crema e Parma ma siamo certi che presto altri si aggiungeranno. Tre i momenti di riflessione in cui abbiamo articolato la giornata del 25. La mattina dalle 10.30 alle 12.00 ripercorreremo le lotte radicali contro il regime di Putin che si susseguono, spesso inascoltate, da più di venti anni. Moderati dal nostro presidente Igor Boni ne parleranno il già senatore Marco Perduca, il presidente dell’Associazione cristiana degli ucraini in Italia Oles Horodetskyy, il corrispondente di Radio Radicale Mariano Giustino, il direttore di stradeonline.it Carmelo Palma e l’attivista russo Nikolay Khramov.
Da quando Vladimir Putin è salito al potere nel 1999 i radicali sono stati l’unica forza politica in Italia a denunciare, giorno dopo giorno, i suoi crimini. Radicali Italiani in particolare ha denunciato anche l’acquiescenza e le complicità dei governi italiani nei confronti del nuovo zar: non ultime le 30 onorificenze della Repubblica attribuite a uomini del regime di Putin dal 2014 ad oggi; in particolare vi è stato un exploit da quando Di Maio è ministro degli Esteri con ben 22 medaglie assegnate. Nostra è anche la denuncia del patto di collaborazione che Matteo Salvini ha firmato a Mosca nel 2017 con Russia Unita, il partito di Putin. Non ci interessa fare i primi della classe: ci auguriamo semplicemente che, ora che il vero volto del dittatore è tragicamente noto a tutti, i governi non sottovalutino mai più i regimi con cui spesso intessono rapporti di natura economica. Questa è una responsabilità politica grave che denunciamo anche nel caso dell’Egitto a cui non bisogna chiedere gas ma giustizia e rispetto per Giulio Regeni.
Sempre lunedì dalle 12.00 alle 14.00 parleremo della resistenza ucraina con numerosi giornalisti e corrispondenti tra cui Anna Zafesova de La Stampa e infine alle 15.30 tratteremo degli strumenti della giustizia internazionale: ne discuteranno la senatrice Emma Bonino, i deputati Riccardo Magi e Elio Vito, il sottosegretario Benedetto Della Vedova e i due giuristi Antonio Vallini e Ezechia Paolo Reale, nominati dalla ministra Cartabia nella neo costituita Commissione per i crimini internazionali. Il 24 febbraio 2022 è iniziata una guerra che si concluderà solo con la fine del regime putiniano. Ora più che mai è necessario rafforzare con migliaia di firme la petizione “Putin all’Aja” e il lavoro della Corte Penale Internazionale, dare volto e voce ai tanti russi che, nonostante tutto, si oppongono al regime di Mosca e sostenere la resistenza ucraina onorando i partigiani di oggi e di ieri in una giornata così importante per il nostro Paese.
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