Già al centro delle polemiche per la sua posizione sulla guerra in Ucraina, che secondo alcuni commentatori rivelerebbe una certa ambiguità nei confronti del regime di Vladimir Putin, l’Anpi torna nell’occhio del ciclone per il manifesto ufficiale delle celebrazioni del 25 aprile, la festa della Liberazione dal nazi-fascismo.

Nel manifesto, disegnato dalla illustratrice e fumettista Alice Milani, si vedono alcune persone in una tipica piazza italiana, al cui centro c’è la scritta “L’Italia ripudia la guerra”.

Un richiamo ovviamente all’articolo 11 della Costituzione, che però fa discutere. Per alcuni, che hanno criticato l’idea sui social, la citazione sarebbe monca, senza richiami alla guerra combattuta dagli stessi partigiani per liberare il Paese dal nazi-fascismo e senza la parte in cui si legge “come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli“.

Dietro tutto c’è ovviamente il caso politico generato dalla posizione tenuta dall’inizio del conflitto dall’associazione dei partigiani, ritenuta troppo morbida con il Cremlino. Ultima polemica riguarda i fatti di Bucha, che l’Anpi ha condannato chiedendo però “una commissione d’inchiesta internazionale guidata dall’Onu e formata da rappresentanti di Paesi neutrali, per appurare cosa davvero è avvenuto, perché è avvenuto, chi sono i responsabili”.

Insomma, nonostante le evidenti prove, nessun riferimento ai crimini russi. Per Gianfranco Pagliarulo, presidente di Anpi, l’associazione era stata però tra le prime a condannare l’aggressione in Ucraina e le polemiche rivolte contro di essa erano dovute a “un pregiudizio di alcune persone e alcune aree contro l’Anpi

Eppure anche il 28 febbraio, quattro giorni dopo l’inizio del conflitto, in un comunicato l’associazione invitava la Nato a non portare avanti “una politica di potenza“, mentre veniva condannata “la sequenza di eventi innescata dal continuo allargamento della Nato a Est vissuto legittimamente da Mosca come una crescente minaccia“.

Ma nel manifesto per il 25 aprile c’è anche uno scivolone ‘artistico’. Se da una finestra sulla sinistra spunta una donna che regge una bandiera arcobaleno con la scritta “pace”, dal lato opposto ci sono alcune bandiere tricolori. Peccato che i colori siano stati disposti orizzontalmente, mostrando così di fatto la bandiera dell’Ungheria.

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Napoletano, classe 1987, laureato in Lettere: vive di politica e basket.