Agguato a Mergellina, Francesco Pio Maimone ammazzato a 18 anni per errore: faceva il piazzaiolo

Agguato a Mergellina, ammazzato un ragazzo di 18 anni. Ancora una notte di terrore nella zona degli chalet sul lungomare di Napoli. A morire poco dopo l’arrivo al pronto soccorso dell’ospedale dei Pellegrini, nella Pignasecca, è Francesco Pio Maimone, raggiunto da un colpo d’arma da fuoco al petto nella notte tra domenica e lunedì mentre si trovava in compagnia di amici. Sono stati quest’ultimi ad accompagnarlo in ospedale.

L’agguato è scattato intorno alle due all’altezza dello chalet “Da Sasà“. Maimone era incensurato e residente nel quartiere di Pianura, in via Escrivà, zona ribattezzata anche “Case gialle“, al centro di diverse fibrillazioni nelle ultime settimane. Lavorava come pizzaiolo e ieri sera era uscito con gli amici dopo il lavoro (“Non era lui l’obiettivo”).

Le indagini sono affidate alla polizia e nello specifico alla Squadra Mobile guidata dal primo dirigente Alfredo Fabbrocini. Al vaglio le telecamere presenti a Mergellina e le eventuali testimonianze delle persone che si trovavano lì quando sono avvenuti gli spari.

Omicidio Mergellina, fermato giovane del quartiere Barra

Con l’accusa di omicidio aggravato dalle modalità mafiose è stato sottoposto a fermo di indiziato di delitto, emesso dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli, Francesco Pio Valda, 20enne residente nel quartiere Barra. Il giovane, dopo essersi reso irreperibile nella giornata di ieri, è stato rintracciato dagli agenti della Squadra Mobile di Napoli e dai poliziotti del commissariato San Giovanni presso un’abitazione di alcuni conoscenti nel quartiere Ponticelli.

Il fermato è figlio di un affiliato al clan Cuccaro, deceduto in un agguato di camorra nel 2013.  Gli accertamenti svolti hanno evidenziato che nei pressi di uno chalet sito in via Caracciolo si sono affrontati due gruppi di giovani a seguito di una lite per futili motivi.

L’indagato che ha partecipato alla lite, nell’allontanarsi dal luogo, avrebbe estratto una pistola esplodendo diversi colpi d’arma da fuoco. Uno dei colpi esplosi ha ferito mortalmente il 18enne Francesco Pio Maimone, risultato totalmente estraneo alla vicenda.

Il provvedimento eseguito è una misura precautelare, disposta in sede di indagini preliminari, avverso cui sono ammessi mezzi di impugnazione, e il destinatario dello stesso è persona sottoposta alle indagini e quindi presunto innocente fino a sentenza definitiva.

IL PRECEDENTE –  Si tratta del secondo agguato in poche settimane avvenuto nella zona dopo quello nei confronti del 20enne Antonio Gaetano (considerato, nonostante l’età, un esponente apicale di un clan del quartiere) ricoverato in gravi condizioni in ospedale. Nella zona degli chalet, al centro da tempo di episodi di cronaca nera (tra agguati, rapine e risse), il prefetto di Napoli Claudio Palomba aveva disposto dopo l’agguato a Gaetano maggiori controlli che non sono serviti, tuttavia, a evitare l’ennesimo episodio di sangue.

Agguato a Mergellina, 18enne pizzaiolo ucciso per errore dopo una banale lite: “Non era lui l’obiettivo”

Non sono ancora chiare le ragioni che hanno portato all’omicidio del 18enne Maimone, nato a Napoli il 4 settembre del 2004 ed estraneo, stando alle recenti informative delle forze dell’ordine, ad ambienti malavitosi ed era considerato un “bravo ragazzo” che potrebbe aver pagato amicizie sbagliate. Non è chiaro se fosse lui l’obiettivo dell’agguato o se, chi è entrato in azione, voleva colpire un’altra persona che si trovava con lui. 

Nessuna ipotesi al momento è esclusa, anche quella della lite finita nel sangue, anche se la pista inizialmente battuta dagli investigatori è quella relativa allo scontro per lo spaccio di droga in corso nel quartiere di Pianura e che ha portato due settimane fa all’agguato a Gaetano che rischia la paralisi. Il 20enne sarebbe un elemento apicale del clan Esposito-Marsicano-Calone in guerra con i Carillo-Perfetto. Una guerra che vedrebbe il coinvolgimento di altre cosche presenti sia nel Rione Traiano che nel quartiere Soccavo.

Maimone, nato a Pozzuoli, risiedeva nella zona delle ‘Case gialle’ dove vivevano sia Antonio Esposito, 48 anni, ucciso il 3 marzo scorso, che Emanuele Gaetano e Vincenzo De Grosso (rispettivamente 27 e 23 anni) arrestati la scorsa settimana dopo un blitz nella piazza di spaccio che gestivano. Questi ultimi due erano considerati vicini al gruppo Esposito-Marsicano. Adesso gli equilibri potrebbero essere cambiati anche con le recenti scarcerazioni di Lago jr e del fratellastro dei Marfella.

In attesa che le indagini cristallizzino quanto accaduto la scorsa notte, Maimone è il terzo giovane di Pianura morto ammazzato in pochi anni. Altri “bravi piccirilli” uccisi come boss sono Antonio Zarra ad agosto 2021 e Andrea Covelli, nel luglio 2022.

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