Aveva finito il turno in pizzeria e si era visto con gli amici dopo una giornata di lavoro. Francesco Pio Maimone è stato ucciso per errore al culmine di una lite nata tra due paranze per futili motivi (probabilmente un piede pestato) nella zona degli chalet di Mergellina a Napoli. Il giovane, residente a Pianura, secondo quanto ricostruito dagli agenti della Squadra Mobile guidati dal primo dirigente Alfredo Fabbrocini è stato ucciso senza motivo.

Non era lui l’obiettivo. Non sarebbe stato coinvolto, pare, nella lite tra i due gruppi. Fondamentali nella ricostruzione degli investigatori le immagini delle telecamere di videosorveglianza presenti nella zona.

Incensurato, “Checco” è stato raggiunto da un proiettile al petto poco dopo le due di notte del 20 marzo all’altezza dello chalet “Da Sasà”. Soccorso dagli amici, anche loro senza precedenti di polizia, e trasportato al pronto soccorso dell’ospedale dei Pellegrini, è morto poco dopo le 3 nonostante i tentativi dei medici. Una morte insensata, un omicidio gratuito nato da una banale lite che qualcuno ha provato a ‘risolvere’ tornando poco dopo, estraendo la pistola (a tamburo) e sparando prima verso l’alto e poi almeno un colpo d’arma da fuoco ad altezza d’uomo.

Maimone, residente in via Escrivà, conosciuta come zona delle Case Gialle a Pianura (un complesso di case popolari), si trovava probabilmente nel posto sbagliato al momento sbagliato. Era estraneo agli ambienti malavitosi e alle dinamiche legate allo spaccio nel quartiere dove viveva. Dinamiche che nell’ultimo mese hanno portato all’omicidio di Antonio Esposito, 48enne anche lui residente in via Escrivà (ucciso in via Torricelli il 3 marzo scorso), e all‘agguato nei confronti del 20enne Antonio Gaetano, avvenuto nel weekend della scorsa settimana sempre nella zona degli chalet di Mergellina, a poca distanza da dove è stato colpito mortalmente Maimone. I due episodi non sono dunque collegati.

Il 18enne, nato il 4 settembre del 2004, era con il suo gruppo di amici quando è avvenuta la lite. Secondo quanto appreso da fonti di polizia, nessuno di loro è legato agli ambienti criminali, compreso Maimone che viveva in un’area di Pianura dove sono state registrate costanti fibrillazioni di recente e probabilmente conosceva (ma non frequentava) i coetanei coinvolti nello scontro che la scorsa settimana ha fatto registrare anche l’esplosione di colpi d’arma da fuoco in via Escrivà, oltre all’arresto di due pusher (Emanuele Gaetano e Vincenzo De Grosso, rispettivamente 27 e 23 anni).

In attesa che le indagini cristallizzino quanto accaduto la scorsa notte, Maimone è il terzo giovane di Pianura morto ammazzato in pochi anni. Altri “bravi piccirilli” uccisi come boss sono Antonio Zarra ad agosto 2021 e Andrea Covelli, nel luglio 2022. 

Da ore si susseguono sui social commenti di persone che lo conoscevano. Maimone viene definito come un “giovane estraneo alla malavita”, un “bravo ragazzo che lavorava e sognava di aprire una pizzeria”. Tra i commenti anche quello di una sua insegnante. In molti “chiedono giustizia per l’omicidio di un giovane innocente”.

L’omicidio della scorsa notte tiene sempre accesi i riflettori su una zona, come quella degli chalet di Mergellina, diventata in questi anni ‘terra di nessuno’. Numerosi gli episodi di sangue registrati soprattutto nel weekend quando, in assenza della presenza delle forze dell’ordine, centinaia di giovani si intrattengono anche fino alle 4-5 del mattino, paralizzando spesso il traffico con soste selvagge di auto e scooter. Dopo l’agguato di due settimane fa, il prefetto di Napoli Claudio Palomba aveva disposto  maggiori controlli delle forze dell’ordine. Controlli che, per ora, non sono serviti a evitare l’ennesima tragedia.

seguono aggiornamenti

 

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Giornalista professionista, nato a Napoli il 28 luglio 1987, ho iniziato a scrivere di sport prima di passare, dal 2015, a occuparmi principalmente di cronaca. Laureato in Scienze della Comunicazione al Suor Orsola Benincasa, ho frequentato la scuola di giornalismo e, nel frattempo, collaborato con diverse testate. Dopo le esperienze a Sky Sport e Mediaset, sono passato a Retenews24 e poi a VocediNapoli.it. Dall'ottobre del 2019 collaboro con la redazione del Riformista.