Alla Festa dell’Unità la sinistra Manu Chao: Schlein e Orlando a lezione di salario minimo da Yolanda Diaz

‘Hable con ella’, che per andare oltre la filmografia di Pedro Almodovar, sarebbe più precisamente ‘Hable con Elly’. In pratica, è quello che succederà nel tardo pomeriggio di oggi alla Festa nazionale dell’Unità di Ravenna, (ore 18). Yolanda Diaz, che è allo stesso tempo un Andrea Orlando che ce l’ha fatta ed un Nicola Fratoianni che ha raggiunto la maggiore età, incontra finalmente Elly Schlein.
Intanto per tornare con i piedi per terra, il cameo non sarà affidato a Caetano Veloso, come nel film che vinse il Golden Globe nel 2003, ma per l’appunto ad Andrea Orlando, la ‘Yolanda’ non del tutto riuscita, anche lui sul palco, come terzo incomodo.

Una gioia per i fotografi, sai che belle card sui social, le giacche color pastello dell’italiana, il ‘Que lookazo!’ della spagnola, ed in mezzo l’outfit grigio funzionariale dello spezzino. Per la segretaria del Pd sarà un evento da incorniciare, la vicepresidente del Consiglio iberica, è un po’ la sua ‘Vox’, il modello che supera finalmente il Pse, insomma i vecchi socialisti europei, che esattamente come il Pd che ha ereditato, sono roba vintage, da abbandonare in soffitta. Poi è cosa nota, con Yolanda, Elly pensa di riuscire a mettere in piedi quella, che Giuliano Ferrara definì magistralmente la sinistra Manu Chao, ‘Me gusta el fuego, me gustas tú’.
La Diaz in Spagna è molto popolare, da seconda vice di Sanchez e ministro del lavoro ha raggiunto un accordo sul salario minimo (cosa che al suo omologo italiano, che fu ministro con Conte e poi con Draghi non riuscì) e con la sua piattaforma di sinistra, Sumar (che vuol dire mettere insieme), ha strappato 31 seggi (Vox ne ha presi 33) alle elezioni di luglio. La ministra, per dire, ha cancellato Podemos e si è intestata una cosa nuova, distinta da Sanchez, rivendicando la sua matrice comunista (partito di cui ha comunque sempre avuto la tessera). Condizioni, come si è visto, ideali per entrare di diritto nel nuovo Pantheon del Nazareno, allestito da Marco Furfaro, che vanta uno ‘stage’ con la lista Tsipras.

A differenza di Fratoianni, la spagnola ha raggiunto la massima popolarità non per quello che ha fatto in strada, ma per la sua attività come membro del governo. Nessun tentennamento però verso i socialisti, un’altra strada, una sorta di Izquierda Unida 2.0, perfettamente nelle corde della ‘parente’ italiana. Quindi via libera alla Diaz, anche se si dovrà dividere con gli amici della sinistra, che attendono la ministra spagnola venerdì alla Garbatella a Visionaria.
Yo soy Elly”, è il primo passo per costruire una nuova internazionale europea, anche insieme a Jean-Luc Mélenchon in Francia, leader della Nouvelle union populaire écologique et social, una coalizione di sinistra radicale. Che poi il riferimento oltre oceano, per ora inarrivabile per la svizzera bolognese, è l’americana Alexandria Ocasio-Cortez. Le due sono unite soltanto da femminismo e socialismo spinto, fede ecologista e opposizione alle frenesie del capitale, ma la democratica americana resta un modello troppo lontano. Per Elly meglio rifarsi a Jeremy Corbyn, l’ex leader laburista che portò il partito alla peggiore sconfitta contro Johnson, o al greco Varoufakis, come scrisse il Washington Post. ‘Soñé otro mundo’, la sinistra Manu Chao è possibile, ‘vamos a hacer’, andiamo a fare, come canta la star internazionale che ispira le mosse della segretaria dalla tripla cittadinanza. Così l’autunno militante può partire con un nuovo sogno: ‘Me gusta soñar, me gustas tú’.