“Erano nati insieme, si cercavano ogni giorno, si sono cercati anche nel momento della morte”. Il papà di Tommaso, è distrutto per la tragica morte di suo figlio e del piccolo Michele e trova animo solo per questo breve ricordo sospirato al Corriere della Sera. Tommaso Saggioro e Michele Mazzucato, entrambi di 7 anni sono morti sabato 3 luglio schiacciati nella ghiacciaia a Sant’Anna d’Alfaedo, a pochi chilometri dal Trentino.

I due bambini erano amici per la pelle: erano anche nati a pochi giorni di distanza. Per tutta la loro pur breve vita erano stati sempre insieme: andavano all’asilo insieme e poi anche alle elementari. Spesso le famiglie, entrambe residenti a Verona, trascorrevano insieme il week end passeggiando in montagna.

E così è stato anche in quel drammatico sabato quando avevano deciso di salire in montagna con altre famiglie. I quattro bambini al seguito sono saliti per gioco sulla vecchia ghiacciaia, una delle tante che si trovano sulle montagne veronesi: buche scavate nel terreno, profonde pochi metri, coperte di lastre di pietra. Il tetto ha ceduto sotto il loro peso e sono precipitati giù. Un grosso pezzo di marmo li ha travolti colpendo alla testa uno dei due bambini, all’addome l’altro. Per fortuna per gli altri due bimbi solo lievi ferite.

È stata una vera tragedia. Quando i genitori si sono accorti della caduta dei bambini subito sono corsi per cercare di salvarli. A nulla sono valsi i tentativi di soccorso aiutati dal gestore della malga nelle cui vicinanze si trovava la ghiacciaia. Sono stati loro a estrarre i corpicini da quell’inferno prima dell’arrivo dei carabinieri e dei vigili del fuoco.

La zona è stata posta sotto sequestro per perizie e verifiche. Tra i primi dettagli a emergere, la presenza di una trave di legno, che sembra essersi spezzata di netto, come se fosse marcia. Potrebbe essere all’origine della caduta della lastra che ha colpito i due bambini. La ghiacciaia non era infatti contrassegnata da nessun segnale di pericolo.

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Giornalista professionista e videomaker, ha iniziato nel 2006 a scrivere su varie testate nazionali e locali occupandosi di cronaca, cultura e tecnologia. Ha frequentato la Scuola di Giornalismo di Napoli del Suor Orsola Benincasa. Orgogliosamente napoletana, si occupa per lo più video e videoreportage. È autrice anche di documentari tra cui “Lo Sfizzicariello – storie di riscatto dal disagio mentale”, menzione speciale al Napoli Film Festival.