Biden perde la pazienza con Zelensky, la telefonata e lo scontro: “Mostra più gratitudine…”

Secondo i media americani, i rapporti tra Joe Biden e Volodymir Zelenzky sarebbero sempre più tesi. Dopo oltre otto mesi dall’inizio dell’invasione in Ucraina da parte delle truppe russe di Vladimir Putin, il presidente americano deve fare i conti non solo con l’opinione pubblica ma anche con le elezioni di metà mandato (midterm) in programma martedì 8 novembre.

Nelle scorse ore il network statunitense Nbc, citando quattro diverse fonti, ha reso noto un episodio avvenuto lo scorso giugno tra Biden e Zelensky. Nel corso di una telefonata tra i due leader sull’ennesimo pacchetto di aiuti (economici e militari) forniti dagli Usa, Biden avrebbe perso la pazienza con il presidente ucraino.

Il motivo? Biden aveva a malapena finito di informare Zelensky del via libera a progetti di assistenza militare per un miliardo di dollari che il suo interlocutore ha iniziato a elencare gli aiuti ulteriori di cui l’Ucraina aveva bisogno e che non stava ricevendo. Atteggiamento che non è stato gradito dal presidente americano che ha iniziato ad alzare la voce, ricordando a Zelensky della generosità degli americani e dell’impegno della sua amministrazione per aiutare l’Ucraina.

La telefonata si sarebbe poi conclusa con l’invito di Biden a mostrare maggiore gratitudine per gli aiuti ricevuti. Invito raccolto prontamente da Zelensky che dopo la telefonata ha prontamente diffuso una dichiarazione di ringraziamento per gli aiuti americani.

Da allora, secondo sempre quanto da Nbc, il rapporto tra i due leader si è ricucito. Una notizia che è stata portata alla luce in questi giorni, quando manca una settimana alle elezioni di metà mandata che preoccupano non poco Biden. Dopo la tornata elettorale, infatti, il nuovo Congresso potrebbe frenare il flusso di aiuti che gli Stati Uniti stanno inviando con continuità in Ucraina. 

I rapporti tra Ucraina e Stati Uniti hanno poi avuto ulteriori momenti di tensione anche lo scorso ottobre quando l’intelligence americana scaricò tutte le responsabilità sul governo di Zelensky per la morte di Darya Dugina, figlia del filosofo ultranazionalista russo Alexander Dugin, considerato l’ideologo di Vladimir Putin, uccisa il 20 agosto scorso in seguito a un attentato che provocò l’esplosione dell’auto sulla quale viaggiava, da sola, di ritorno da un festival vicino Mosca. Stando a quanto rivelarono fonti informate al New York Times, gli Usa del presidente Joe Biden “non hanno preso parte all’attacco, né fornendo informazioni né altre forme di assistenza”.

I funzionari riferiscono anche che i servizi Usa non erano a conoscenza dell’operazione, che vedeva probabilmente come obiettivo Dugin e non la figlia, e si sarebbero opposti se fossero stati consultati. Tanto che in seguito i funzionari americani hanno “rimproverato” gli ucraini.