Quella di Bilal è una storia emblematica. Balzato alle cronache per la sua abilità nei furti e nelle rapine seriali, è stato arrestato dopo essere stato colto a rubare collanine d’oro a due ragazzi nella stazione di Milano. Non era la prima volta che veniva beccato: portato in diverse comunità, era sempre scappato. Non ha documenti con sé e quindi la sua età non è certa ma è sicuramente un ragazzino che ora è già finito in carcere in attesa di capire quanti anni abbia.

Secondo quanto riportato dal Corriere della sera, agli esami ossei, eseguiti al Laboratorio di antropologia forense dell’istituto di Medicina legale dell’anatomopatologa Cristina Cattaneo, gli attribuiscono al massimo 12 e mezzo. Meno di 14, l’età minima per essere accusato di un reato, arrestato, rinchiuso in un carcere. È finito nel Cpa del carcere minorile di Torino in attesa che siano fatti altri accertamenti medici per capire la sua età. Prima che Bilal venisse arrestato, il Corriere della Sera lo ha incontrato alla Stazione di Milano e gli ha chiesto di raccontare la sua storia.

Bilal ha detto di essere scappato da solo da Fez quando aveva 9 anni con in tasca il sogno dell’Europa. Ha raccontato di aver viaggiato partendo dal porto di Tangeri aggrappato al pianale di un camion. Poi si è spostato a bordo dei treni in vari paesi dell’Europa: la Spagna — Malaga, Barcellona, Alicante, San Sebastian —, la Francia — Parigi, Marsiglia, Tolosa —, la Germania — Colonia e Francoforte —, e poi l’Olanda, il Belgio, la Danimarca. In Italia “sono stato a Roma Termini, Napoli, Torino Porta Susa, Genova, Venezia Santa Lucia, bellissima”.

“La mia famiglia non voleva – racconta al giornalista del Corriere – ma io sognavo solo l’Europa”, dice. È partito con un obiettivo: Voglio aiutare i miei genitori. Mio padre ha un piccolo caffè, ha più di 50 anni, e quando non riuscirà più a lavorare, come farà la mia famiglia ad andare avanti?”. E racconta di mandare parte dei soldi ricavati dai furti a casa, il resto lo tiene per le sue spese. Racconta di essere andato a scuola in Marocco per un anno, poi ha smesso. Vive da solo con un paio di amici a Milano e va avanti tra un furto e l’altro, tra una reclusione in comunità e una fuga, ora il carcere. Anche se non è certo che li ci possa stare.

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Laureata in Filosofia, classe 1990, è appassionata di politica e tecnologia. È innamorata di Napoli di cui cerca di raccontare le mille sfaccettature, raccontando le storie delle persone, cercando di rimanere distante dagli stereotipi.