A sette anni uccide il fratellino di cinque dopo essere entrato in possesso di una pistola presente in casa. La tragedia, l’ennesima negli Stati Uniti, è avvenuta in Kentucky con la polizia che stata allertata nel pomeriggio di lunedì 19 giugno dopo la segnalazione di colpi d’arma da fuoco registrati all’interno di un’abitazione della contea di Jackson.
Inutili i soccorsi, il piccolo è stato dichiarato morto sul posto dal medico legale. Secondo una prima ricostruzione della polizia, l’episodio è stato accidentale. Il bimbo sarebbe entrato in possesso dell’arma, detenuta dai genitori, esplodendo un proiettili che ha colpito e ucciso il fratellini. Da accertare il ruolo dei due genitori in questa vicenda. “Purtroppo, molte persone non le mettono in sicurezza in modo adeguato. E i bambini vi hanno accesso. Le persone irresponsabili hanno accesso a queste armi” ha dichiarato il senatore Gerald Neal, D-Lousivlle rilanciando un dibattito che negli Stati Uniti va avanti da anni e relativo alla presenza eccessiva di armi, acquistabili anche al supermercato, e la gestione scellerate delle stesse, lasciate in questa circostanza incustodite in casa.
Secondo il gruppo Everytown for Gun Safetym, quest’anno negli Stati Uniti ci sono state più di 150 sparatorie non intenzionali da parte di bambini, tra cui tre in Kentucky, che hanno causato complessivamente almeno 58 morti e 101 feriti. Secondo il Giffords Law Center, il Kentucky non ha leggi che impongano una sanzione a chi non mette in sicurezza un’arma da fuoco incustodita. Tuttavia lo Stato proibisce a chiunque di fornire “intenzionalmente, consapevolmente o incautamente” una pistola a un minore, a meno che il minore non abbia il permesso legale di possedere una pistola.
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