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L’energia della partecipazione alla cosa pubblica

L’energia della partecipazione alla cosa pubblica

Gli italiani votano meno che in passato. Un astensionismo spalmato su tutte le occasioni nelle quali i cittadini sono chiamati alle urne: le elezioni politiche, europee, regionali, comunali. È un fenomeno che non tocca solo il nostro Paese. Anzi, rispetto ad altri Paesi europei, non siamo poi messi così male, soprattutto per quanto riguarda le politiche. Prendiamo la Francia. In occasione delle elezioni legislative del 12 giugno scorso, ha votato il 47,5% degli aventi diritto. In Italia, nelle ultime elezioni politiche del 2018, ha espresso il suo voto il 72,9% degli elettori. Malgrado gli italiani, anche se meno dei francesi, vivano gli appuntamenti elettorali con meno affezione rispetto al passato, in fondo rimangono dei grandi appassionati di politica.

Nelle cene private, nei bar, nei luoghi di lavoro è del tutto normale confrontarsi e discutere anche in modo animato. Per la testata di Telos A&S PRIMOPIANOSCALAc, ne abbiamo parlato con il sindaco di Bologna Matteo Lepore: “Bologna da questo punto di vista è una città particolare, dove si respira politica. E non parlo solo della partecipazione ai partiti, che anche nel nostro territorio – seppur in misura diversa dal resto del Paese – ha segnato negli ultimi anni una flessione. Parlo invece dell’affezione dei cittadini al bene comune, alla cosa pubblica”. Ce lo confermano le “maratone” televisive che seguono le crisi o gli altri appuntamenti della politica, con esperti in studio che commentano e inviati in strada che cercano di carpire l’ultima dichiarazione del deputato, del senatore o del ministro di turno. La gente segue questi eventi con passione e partecipazione. Oltre a seguirli in tv, li commenta sui social, come se fossero partite di calcio.

La domanda che ci poniamo è: dove finisce tutta questa energia e perché i partiti non sono più in grado di convogliarla? “Bologna è una città dove ci sono centinaia di comitati e associazioni, che prendono parte al dibattito pubblico, sono attori fondamentali del processo democratico, realtà con le quali l’amministrazione è in un costante rapporto dialettico e di collaborazione” aggiunge Lepore. Forse i sindaci, come noi, non hanno una risposta al nostro quesito, ma molti di loro non perdono l’occasione per non disperdere l’energia della partecipazione. Leggi l’intervista.

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