“Che fai rumore qui. E non lo so se mi fa bene. Se il tuo rumore mi conviene” canta Diodato nella sua canzone che ha vinto il festival di Sanremo 2020. Il cantante si riferisce alle relazioni umane, ma la strofa può essere presa in prestito per affrontare un tema centrale della contemporaneità: lo scarto tra percezione e realtà. Nel mio lavoro di lobbista, mi capita di avere a che fare con comparti industriali che hanno una pessima fama, malgrado la realtà sia diversa e malgrado le iniziative, non solo di comunicazione, messe in atto dagli operatori per cambiare la propria reputazione. Questo, in parte, ha un’influenza sulla mia attività, in quanto il decisore politico o il responsabile di un’istituzione si trova a dover mettere in atto misure in un settore dove il dibattito è particolarmente acceso o addirittura infiammato. Ci sono infatti argomenti polarizzanti, sui quali si creano fazioni, spesso indipendentemente dalla reale evoluzione del settore di riferimento. Uno tra questi è il mondo delle crociere.
Ne abbiamo parlato con Pierfrancesco Vago, Executive Chairman di MSC Crociere e Global Chairman di CLIA-Cruise Lines International Association, che abbiamo intervistato per il mensile di Telos A&S PRIMOPIANOSCALAc.
La stessa parola crociera genera una reazione pro e contro: chi la ama, considerandola un ottimo modo per viaggiare in pieno relax e divertendosi; e chi le odia, ritenendo l’esperienza un non-viaggio, e la nave da crociera un non-luogo. Ma la questione, ovviamente non finisce qui. L’industria crocieristica, nel senso comune, viene associata con un primato di impatto ambientale. Anche se la realtà è diversa. “Riguardo all’impatto ambientale vorrei dire che – se guardiamo ai dati con obiettività – non è esattamente così. Il mondo dello shipping è responsabile infatti solo del 3% delle emissioni di CO2 a livello globale e l’industria crocieristica conta per appena il 3% delle emissioni complessive del settore. Vi sono dunque comparti che hanno un impatto ambientale molto maggiore del nostro. È vero, invece, che il mondo delle crociere è tra i più avanzati sotto il profilo ambientale, nonché tra i principali investitori globali in tecnologie anti-inquinamento” commenta Vago.
Tanto rumore per nulla? Non esattamente. I temi ambientali non devono essere sottovalutati ed è un fattore certamente positivo che l’attenzione al green sia un tema molto sentito nel nostro Paese. Secondo il Rapporto Ispos per Conou 2019, il 70% degli italiani è interessato ai temi della sostenibilità. Inoltre il 78% delle aziende europee che ha adottato pratiche di economia circolare ha visto un miglioramento reputazionale. La sfida, dunque, è demolire i luoghi comuni e farsi giudicare per quello che realmente si fa, superando il rumore di fondo. Non è poco.
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