Cittadini e pubblica amministrazione, in Campania, dialogano poco e male. E per questo il ricorso alla giustizia amministrativa nella nostra regione è più frequente che altrove. Nell’annuale relazione in occasione dell’inaugurazione dell’anno giudiziario della giustizia amministrativa, il presidente Vincenzo Salamone critica la qualità del rapporto tra cittadini e istituzioni. A ciò si aggiunga poi la presenza diffusa della criminalità organizzata, che altera e distorce. «Nell’ambito del contenzioso della pubblica amministrazione il Sud risente di un minor dialogo tra cittadini e amministrazioni sia in termini di fiducia che di interlocuzione», spiega il presidente del Tar Campania. Avendo lavorato in passato anche in tribunali amministrativi di altre città, soprattutto nel nord Italia, Salamone ha potuto fare dei confronti tra realtà diverse.
«Qui – osserva – il contenzioso ordinario è completamente diverso. Ad esempio il Piemonte, che ha una popolazione di poco inferiore alla Campania, ha un numero di contenziosi annuo che è un quinto di quello della Campania. Al nord si arriva al contenzioso come extrema ratio e dunque penso che ci sia una grande diversità culturale e di approccio con la giurisdizione». Tante regole non servono. «L’efficienza della macchina amministrativa è tale se si muove nella legalità e non può costituire un alibi per ridurre la garanzia dei diritti e la protezione degli interessi – evidenzia il presidente nella relazione annuale -. L’incertezza nelle scelte politiche non può essere “scaricata” sull’amministrazione e sulla giurisdizione; l’inefficienza della macchina burocratica e l’illegittimo esercizio del potere pubblico non possono essere tollerati nemmeno in situazioni emergenziali e quindi men che mai in una fase di ricostruzione. I cittadini hanno bisogno di risposte alla situazione di incertezza, che certo non può essere eliminata o governata dalla moltiplicazione delle regole». Capitolo a parte, quello della criminalità organizzata.
«La camorra è un’organizzazione criminale che opera con una fluidità tale che le permette il controllo capillare di ambiti territoriali su cui insistono micro insediamenti produttivi che vengono inevitabilmente e progressivamente condizionati. Con riguardo agli appalti e ai subappalti la camorra appare più invasiva delle altre associazioni criminali di stampo mafioso», sottolinea. «Dall’analisi dei provvedimenti antimafia adottati dalle Prefetture della Campania emerge un sistema di criminalità organizzata che si afferma nel panorama criminale nazionale per la sua capacità di infiltrazione nei mercati legali piegandone le regole e gli equilibri alle proprie finalità. La camorra, oggi – aggiunge -, si configura come un vero e proprio sistema di imprese economiche finalizzate all’accumulazione di risorse economiche. La peculiarità risiede nel fatto che opera contemporaneamente su due mercati, quello criminale e quello legale, senza tenerli fra loro separati ma, anzi, favorendo tra i due mercati una costante circolazione dei flussi finanziari. Un’organizzazione criminale, che per la fluidità con la quale opera, le permette il controllo capillare di ambiti territoriali su cui insistono micro insediamenti produttivi che vengono inevitabilmente e progressivamente condizionati», conclude ponendo l’accento anche sui rischi di infiltrazione in progetti relativi al Pnrr. Edilizia e urbanistica sono le materie che in Campania, nel 2021, hanno assorbito una gran parte die ricorsi: 1.256 su un totale di 5.644. Sanità, pubblico impiego, sicurezza pubblica gli altri settori. Sette, infine, i ricorsi presentati dai magistrati contro decisioni del Csm a proposito di nomine o promozioni.
