La memoria torna esattamente a dieci anni fa
Bus Mestre, tanti corpi della strage ancora da identificare: in totale sono 100 le vittime in pullman precipitati da viadotti e scarpate in Italia
Ventuno i morti, decine i feriti. Quella di Mestre è stata una terribile tragedia e per ora la dinamica dell’incidente sarebbe poco chiara. Ma la memoria torna esattamente a dieci anni fa, quando quaranta persone morirono in un pullman precipitato per quaranta metri dal viadotto Acqualonga sull’autostrada A16, a Monteforte Irpino.
Il 16 febbraio 2010 un autobus francese in gita scolastica in Italia finì la sua corsa in una scarpata vicino a Massa: a perdere la vita furono l’autista, una maestra e un bambino, una decina i feriti.
E ancora. Il 19 gennaio 2009 un pullman di linea che trasportava una sessantina di studenti delle scuole superiori esce di strada a una curva della Castiglionese, a Fermo, precipitando in una scarpata: non ci furono vittime, ma in 35 rimasero feriti.
A Roma tre anni prima, il 7 febbraio 2006, un bus di agenti commerciali turchi volò giù da un muretto sulla Trionfale schiantandosi in un giardino privato. Morirono in dodici, venti i feriti.
Più indietro nel tempo, come riporta il sito dell’Asaps, il 26 novembre 1995, un pullman precipitò in una scarpata sulla provinciale tra Assoro e Leonforte, a Enna. Dieci morti e 38 feriti.
Infine, il 6 luglio 1993, sulla statale 244, in Val Badia, vicino a Brunico, un pullman carico di turisti provenienti da Orvieto si scontrò con una Bmw per poi precipitare nella scarpata: morirono in 18, 22 i feriti.
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