Calenda a Napoli per il suo libro su libertà ed etica: “La felicità si raggiunge con i limiti”

«A partire dagli anni Ottanta l’unico perno della nostra civiltà è diventato l’individuo e la sua ricerca di illimitata libertà e di crescente appagamento materiale», afferma Carlo Calenda, europarlamentare e leader di Azione, che martedì sarà a Napoli per presentare il suo libro, “La libertà che non libera – Riscoprire il valore del limite”. Già, il limite, quel confine che riesce a rendere una società libera in grado comunque di conservare la sua forza cercando valori comuni che, come sottolinea Calenda, aiutano a trovare un percorso di senso che non sia solo l’appagamento individuare.

«È l’essenza della politica, perché l’essenza della politica è l’etica», aggiunge. «Il Covid e la guerra in Ucraina ci obbligano a un repentino cambiamento di prospettiva. Ma i segnali di fragilità etica dell’Occidente erano già visibili da molti anni: la confusione tra desideri e diritti; la politica ridotta a mutevole stile di consumo; la cancellazione della storia e dunque dell’identità; l’assenza di moderazione in tanti campi dell’agire pubblico e privato; il rifiuto dei valori della competenza, dell’autorità e dell’educazione formale; la difficoltà ad accettare le categorie morali di obbligo, dovere e gerarchia. Si è diffusa una cultura che nega il valore del limite. Abbiamo bisogno – conclude Calenda – di ristabilire dei limiti, anche per essere felici come individui».

Calenda presenterà il suo libro presso il circolo Canottieri di Napoli, martedì 5 luglio alle 18. Non è il primo lavoro dell’europarlamentare di Azione. Già viceministro per il commercio estero, ambasciatore presso l’Unione Europea e ministro dello sviluppo economico nei governi Letta, Renzi e Gentiloni, Calenda ha scritto due saggi prima di questo libro: “Orizzonti selvaggi” nel 2018 e “I mostri” nel 2020.