Camorra e tradimenti, boss esce dal carcere e vendica le corna: donna giustiziata e case popolari al suo clan

Nella foto grande Annamaria Palmieri. A sinistra Franco Silenzio (in alto) e il boss Ciro Formicola (in basso)

L’ha fatta inginocchiare e ha sparato cinque volte, colpendola prima al petto, poi, con ben tre proiettili, alla testa. Uccisa, giustiziata davanti a tutti per vendetta, per lavare con il sangue l’onore di uomo tradito dalla moglie (che poi lo ha lasciato) mentre era in carcere, e per riaffermare nuovamente il predomino della sua organizzazione. E poco importa se la vittima, Annamaria Palmieri, detta Nino D’Angelo (per la somiglianza al cantante napoletano) o anche ‘a Masculona (per i suoi atteggiamenti maschili, ndr), stesse portando da mangiare proprio al figlio di chi, di lì a poco, l’avrebbe barbaramente ammazzata.

Le corna, o presunte tali, superano tutto. E così Franco Silenzio, 46 anni, scarcerato da appena un mese, la sera del 22 gennaio 2018 avrebbe consumato così la sua vendetta contro il clan alleato, quello dei Formicola di San Giovanni a Teduccio, periferia est di Napoli. Si presentò intorno alle 20 nel “Bronx” insieme a un gruppo di fidati sodali. Voleva cacciare dalle case popolari i familiari della moglie, Assunta Formicola, figlia del boss Ciro (detenuto da anni). Minacciò abitazione per abitazione i parenti acquisiti, poi approfittò del rientro in via Taverna del Ferro di “Nino D’Angelo”, la trascinò per le scale fino in strada e la finì davanti a tutti.

La donna aveva 54 anni ed era una persona di fiducia della famiglia Formicola. Accompagnava Maria Domizio e Assunta Formicola, rispettivamente moglie e figlia del boss Ciro, ai colloqui in carcere. Per Silenzio, stando a quanto emerso nelle indagini grazie alle testimonianze anche dei collaboratori di giustizia, non poteva non essere a conoscenza, così come il resto della famiglia, dei tradimenti della sua donna (Assunta) mentre era detenuto.

Così il boss tradito portò a termine il suo piano, costringendo successivamente i parenti della coniuge a lasciare le case popolari del “Bronx”, ‘assegnate’ ai suoi fedelissimi, tra cui il nipote Demetrio Morra, 23 anni, al quale toccò l’abitazione della moglie di Silenzio, allontanata in maniera violenta. Un segnale di affermazione sul clan Formicola con il quale era in corso un’alleanza da anni (fino al 2012 sotto l’orbita del clan Mazzarella, poi il passaggio nell’Alleanza di Secondigliano).

A distanza di quasi quattro anni le indagini della Squadra Mobile di Napoli (sezione criminalità organizzata guidata dal vice questore Andrea Olivadese), coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia, hanno fatto luce sul brutale omicidio e sui traffici illeciti del clan Silenzio. Una indagine, portata avanti con attività investigativa, intercettazioni e dichiarazioni dei collaboratori di giustizia (quest’ultimi hanno di fatto confermato un movente già noto sin dalle ore successive all’omicidio Palmieri) culminata nelle scorse ore con l’esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare, emessa dal gip Chiara Bardi, nei confronti di 26 persone, ritenute gravemente indiziate di partecipazione ad associazione per delinquere di tipo mafioso e di associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, nonché, per alcuni di essi, dei delitti di omicidio, detenzione e porto di armi da sparo, ed estorsione.

Ventiquattro le persone finite in carcere, due ai domiciliari. Cinque quelle che, al momento dell’esecuzione dell’ordinanza, erano già detenute. Un ordine di sfratto dalle case popolari dovuto sia al tradimento della moglie di Silenzio che a un debito non saldato dai Formicola. Un ingente somma di denaro secondo quanto ricostruito dagli investigatori.

Ti sparo in faccia“, queste le parole rivolte da Silenzio ai coniugi Vincenzo Formicola e Annunziata Puccinelli, il primo legato da vincoli di parentela con Assunta Formicola. Il 46enne si recò personalmente davanti alla casa di Vincenzo Formicola per obbligarlo a lasciare l’abitazione che gli era stata legittimamente assegnata e dove vive con la moglie: “Se scendi giù – gli ha urlato il boss dal pianerottolo del primo piano – ti devo sparare in faccia, ti devo scaricare l’intero caricatore della pistola in faccia”, “ti devo fare andare via dall’abitazione, come ho fatto con altre persone”. I coniugi si sono rivolti successivamente alle forze dell’ordine dando un contribuito importante alle indagini.

N.B. Nella foto grande Annamaria Palmieri. A sinistra Franco Silenzio (in alto) e il boss Ciro Formicola (in basso)