Campania, Emilia, Friuli e Veneto a rischio stretta: le 4 Regioni verso ulteriori chiusure

Alessandro Pone - Lapresse Napoli 06 novembre 2020 Cronaca Nuove misure del governo per contrastare l'epidemia da coronavirus. La Campania rientra tra le regione nella zona Gialla. Chiusura dei bar e ristoranti dopo le 18. Alessandro Pone - Lapresse Naples 06 november 2020 news New government measures to counter the coronavirus epidemic. Campania is one of the regions in the Yellow zone.

Altre quattro Regioni verso la Zona Arancione. Se non proprio Rossa. È quanto ha rivelato l’Ansa: in conferenza stampa era stato il presidente dell’Istituto Superiore di Sanità Silvio Brusaferro a indicare quattro Regioni a rischio elevato nelle quali sarebbe opportuno procedere con nuove restrizioni il prima possibile. L’agenzia di stampa ha dunque rivelato che si tratta di Campania, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia e Veneto. Questo alla base del report che indica le Regioni entrate in scenario 4, a rischio moderato “con alta probabilità di progressione”.

Ieri altre cinque Regioni erano passate dalla Zona Gialla alla Zona Arancione. Abruzzo, Basilicata, Liguria, Toscana e Umbria. Al centro delle attenzioni del governo la situazione della Campania, sulla quale da ieri pomeriggio si sono susseguite numerose voci e indiscrezioni. Tutte le ipotesi sono state avanzate: zona Rossa, Arancione, perfino una permanenza nella Zona Gialla. La decisione sulla Regione governata da Vincenzo De Luca – che comunque da settimane insiste su un lockdown nazionale – secondo quanto annunciato ieri, sarebbe dovuta arrivare nella giornata di oggi.

L’ISS – Il presidente dell’ISS Brusaferro aveva dichiarato nel punto stampa: “quattro regioni che vanno verso rischio alto e nelle quali è opportuno anticipare le misure più restrittive”. In precedenza aveva anche sottolineato che 2 regioni hanno una occupazione dei posti letto sopra il 30%, due al 29%, mentre la curva per la resilienza, cioè l’impatto sui servizi sanitari, “sta crescendo e ci si avvicina a soglie di valori critici, in relazione al bisogno di rispondere ai bisogni di salute”

L’Italia, ha spiegato Brusaferro, “è un Paese a scenario 3. Siamo a un Rt di 1.7, con un intervallo di confidenza di 1.5″. Un rt che “ha mostrato un rallentamento nella sua crescita ma per ridurre i casi dobbiamo portare l’Rt sotto 1. Tutte le regioni sono sopra Rt 1, in alcuni casi a 2 – ha aggiunto -Tutti i sistemi vanno bene ma la battaglia per riportare l’epidemia ad una dimensione sostenibile passano soprattutto dai comportamenti quotidiani di ognuno: mascherine, igiene e distanze sono la chiave di lettura per riportare la curva a dimensione contenuta”.