Il Dpcm firmato il 3 novembre dal premier Giuseppe Conte ha diviso l’Italia in zone con misure più o meno restrittive. Il nuovo decreto entrerà in vigore il 6 novembre e durerà fino al 3 dicembre, previo ‘controllo’ sul permanere dei presupposti che hanno portato all’inserimento di una Regione in un dato scenario sarà almeno settimanale. I territori potranno essere spostati da una fascia all’altra in base al mutare delle condizioni. Intanto la mobilità tra regioni è limitata.

È stato stabilito infatti lo stop agli spostamenti tra Regioni ‘arancioni’ e rosse’, se non per motivi di lavoro, salute e comprovata urgenza, mentre sono permessi gli spostamenti tra Regioni ‘gialle’, quelle in cui il rischio è più basso. I cittadini delle zone a rischio moderato (zone gialle) possono uscire insomma dalla propria Regione, purché le Regioni confinanti non siano considerate a rischio alto o massimo.

Inoltre è consentito il transito in una Regione in zona ‘rossa’ per recarsi in una ‘gialla’. Nel testo approvato dal premier Conte si legge che “il transito sui territori è consentito qualora necessario a raggiungere ulteriori territori non soggetti a restrizioni negli spostamenti o nei casi in cui gli spostamenti sono consentiti”.

 

L’ANTICIPAZIONE – Abruzzo e 4 altre regioni in zona arancione: le parole del governatore Marsilio
 

ZONE ROSSE (Calabria, Lombardia, Piemonte, Valle d’Aosta) – Sono vietati gli spostamenti dalla Regione in entrata e in uscita, e anche quelli all’interno del territorio, salvo comprovate esigenze lavorative, di salute o legate all’accompagnamento dei figli a scuola. Servirà in questo caso il modulo per l’autocertificazione. Per andare in una Regione in fascia gialla è possibile attraversare una Regione in fascia rossa. “Il transito sui territori è consentito qualora necessario a raggiungere ulteriori territori non soggetti a restrizioni negli spostamenti o nei casi in cui gli spostamenti sono consentiti”. Se invece si è residenti in una Regione in fascia rossa non è possibile uscire dal proprio Comune, salvo che per “comprovate esigenze di lavoro, studio, salute”.

ZONE ARANCIONI (Puglia e Sicilia)– Non ci si potrà spostare tra comuni nelle zone arancioni. “È vietato – si legge nel testo – ogni spostamento con mezzi di trasporto pubblici o privati, in un comune diverso da quello di residenza, domicilio o abitazione, salvo che per comprovate esigenze lavorative, di studio, per motivi di salute, per situazioni di necessità o per svolgere attività o usufruire di servizi non sospesi e non disponibili in tale comune”. In questo caso è necessaria l’autocertificazione. Se si tratta di un’urgenza non si deve indicare il nominativo della persona da cui si va per motivi di privacy.

ZONA GIALLA (Abruzzo, Basilicata, Campania, Emilia-Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Marche, Molise, Provincia di Trento e Bolzano, Sardegna, Toscana, Umbria, Toscana, Veneto) – Non ci sono invece disposizioni specifiche sulle visite ai congiunti. In assenza di specifiche restano valide le indicazioni del precedente dpcm, almeno per quanto riguarda le zone gialle: è fortemente raccomandato di non ricevere in casa persone diverse dai conviventi, salvo che per esigenze lavorative o situazioni di necessità e urgenza. Resta la raccomandazione di uscire solo se strettamente necessario anche nelle zone gialle.

Nella zona gialla infatti sussiste il coprifuoco: “Dalle ore 22.00 alle ore 5.00 del giorno successivo sono consentiti esclusivamente gli spostamenti motivati da comprovate esigenze lavorative, da situazioni di necessità ovvero per motivi di salute – si legge nel dpcm – È in ogni caso fortemente raccomandato, per la restante parte della giornata, di non spostarsi, con mezzi di trasporto pubblici o privati, salvo che per esigenze lavorative, di studio, per motivi di salute, per situazioni di necessità o per svolgere attività o usufruire di servizi non sospesi”.

Per circolare in Regione, in un orario diverso dal coprifuoco, non sarà necessaria alcuna autocertificazione: nel caso in cui occorresse recarsi per motivi indifferibili in una Regione “rossa” o “arancione” invece sarà necessario averla. Salvo nuove indicazioni del ministero dell’Interno, la si può trovare qui.

Redazione

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