Avrebbero percepito ingenti somme di denaro da candidati e aspiranti candidati di concorsi pubblici non ancora pubblicati per determinarne gli esiti e farli accedere così nel Corpo nazionale dei vigili del fuoco, nella polizia, nei carabinieri e nella guardia di finanza.

È il risultato dell’indagine ”par condicio”, coordinata dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Benevento e condotta dai militari della Guardia di Finanza insieme ai Comandi Provinciali di Napoli, Caserta, Salerno e Avellino.

Tra i destinatari delle misure ci sono un vice prefetto con funzione apicale, in servizio al ministero dell’Interno , tre funzionari (uno in pensione e due attualmente in servizio) del comando provinciale dei vigili del fuoco di Benevento e Venezia, un militare dell’Arma , un militare della Guardia di Finanza e un agente della polizia di Stato, che dovranno rispondere di corruzione, associazione per delinquere finalizzata alla corruzione e rivelazione di segreti d’ufficio.

Sono contestati al momento 50 episodi corruttivi. In corso il sequestro preventivo, anche per equivalente, di somme di denaro pari a complessivi 370 mila euro circa, ritenuti il ‘prezzo’ dei reati finora accertati, di cui 220 mila euro riferibili all’attività dell’associazione per delinquere in provvisoria contestazione e oltre 150mila euro conseguiti dai vari indagati in concorso tra loro. Oltre 50 perquisizioni sono in corso su tutto il territorio nazionale per rintracciare materiale informatico oggetto di promessa e scambio corruttivo nonché somme di denaro. Nel procedimento risultano indagati 118 persone tra cui anche altri pubblici ufficiali.