Per l’ex Presidente del Consiglio e leader di Italia Viva Matteo Renzi il governo di centrodestra non finirà in crisi prima ancora di nascere. “Berlusconi definisce Giorgia Meloni supponente, prepotente, arrogante. Se fosse coerente dovrebbe impedire la nascita del governo. Ma finirà a tarallucci e vino, vedrà. Troppo forte il richiamo del potere“, ha dichiarato l’ex premier in un’intervista a La Stampa. “Vedremo che faranno. Se salteranno, noi saremo pronti. Perché fare opposizione non significa insultare chi governa, ma costruire un paracadute per quando le cose vanno male. L’ho fatto con Salvini nel 2019 dopo il Papeete, l’ho fatto con Conte nel 2021 per portare Draghi, se ci sarà bisogno lo faremo anche con Meloni a tempo debito”.
Buona parte dell’intervista è dedicata al caso della rocambolesca elezione a Presidente del Senato di Ignazio La Russa: la nascita di tutte le tensioni nella coalizione di centrodestra. Al non voto di Forza Italia, che ha fatto passare sotto i catafalchi solo due parlamentari, hanno sopperito voti dall’opposizione. E Renzi ribadisce, a chi guarda nella sua direzione nella caccia ai franchi tiratori: “Io se faccio una operazione politica – e ho già dimostrato di poterne fare di ben più pesanti – la rivendico, a viso aperto. Noi non abbiamo votato Ignazio La Russa, ma il punto politico non è chi lo abbia votato, ma chi non lo ha votato. E questa è la vera notizia. Immagino che Meloni non vorrà al governo nessun senatore di Forza Italia, ribelle, adesso”.
L’ex premier ribadisce ancora una volta ragioni matematiche. “Abbiamo votato scheda bianca. Basterebbe la matematica per dimostrarlo: La Russa ha avuto 17 voti in più. Gli unici gruppi delle opposizioni che hanno più di dieci senatori sono Cinque Stelle e Pd. Punto. Ma la seguo sulla ripresa televisiva. Io ho impiegato cinque secondi per entrare, girarmi sul banco, piegare la scheda e uscire con la massima calma depositando la scheda nell’urna. Ho visto che alcuni siti specializzati hanno fatto una sorta di Var, neanche fosse un rigore. I miei cinque secondi sono la metà di quelli impiegati da molti senatori dei Cinque Stelle: se bastano i secondi spesi nel catafalco, diamo la colpa a loro?”.
E ancora: “Come è possibile che più di me si siano attardati in cabina persino esponenti della sinistra radicale come Susanna Camusso o Anna Rossomando? Vogliamo credere che la sinistra del Pd abbia votato La Russa? Dai, non scherziamo“. Renzi infine pronostica che i conti sul governo si faranno “alle Europee del 2024, non prima. Nel frattempo ci sarà da affrontare la tempesta dell’inflazione, delle bollette, delle tensioni geopolitiche”
