Caro bollette, i partiti fanno bene a chiedere a Draghi di intervenire: è lui il responsabile

C’è una guerra in corso. E nonostante, ultimamente, si faccia di tutto per pensarci meno, le conseguenze sono qui, di fronte ai nostri occhi. Naturalmente, in qualsiasi Paese del mondo, con una guerra in corso in cui siamo coinvolti in modo più o meno diretto,  – con aiuto e assistenza schierati da una parte -, si discuterebbe in campagna elettorale qual è la soluzione al conflitto, quali sono le risposte che ogni forza politica dovrebbe fornire per porre fine allo scontro. In Italia no. In Italia non si parla della guerra. Si fa una campagna elettorale ristretta all’interno dei confini nazionali, di più, all’interno delle case. Di cosa si parla nello specifico? Delle bollette. Per carità, le bollette sono importantissime, si dice che il popolo guardi le bollette, non la guerra. Sarà pure vero così, però noi ci siamo ristretti al contatore, al contatore del gas, all’energia elettrica, al prezzo del petrolio e del gas.

E se il problema del rincaro dei costi è chiaro a tutti, parlare delle motivazioni alla base di questo aumento sembra essere diventato un tabù. Non è un argomento di cui si può parlare liberamente, di cui ci si può chiedere: “Qual è il problema delle bollette? Perché c’è questo caro energia?“. Il pensiero comune sembra accordarsi su un vago ‘c’è, esiste, e bisogna tamponare, bisogna combatterlo’. E allora, verrebbe spontaneo dire: “Ci pensi il governo in carica“. Ma il governo in carica è in carica per l’ordinaria amministrazione, mica per risolvere problemi strategici come il costo dell’energia. Anzi, sembra che il rincaro dei prezzi sia un vecchio problema, dovuto a sbagli commessi nel passato. E sempre per colpa di qualcun altro.

Ma i dati parlano chiaro: il caro bollette, l’aumento del prezzo dell’energia dipendono da questa guerra. E anche in questo caso i più, sembrano ricercare una soluzione facile al problema. “Certo, Putin ci ricatta con il costo del gas e del petrolio”, lasciando intendere che visto che abbiamo fatto le sanzioni, l’Ue abbia alzato il costo del gas e del petrolio. Ma non è così. Il costo del gas e del petrolio era cominciato a salire molto prima. Quando è finita la pandemia, India e Cina sono tornati in attività, facendo sì che aumentasse la domanda. Di conseguenza, quando la domanda aumenta il prezzo sale, proprio come avveniva per il petrolio. Ed è proprio questo il problema. La guerra, certo, ha acuito ancora di più alcuni particolari, ma le motivazioni hanno radici ben più profonde.

Qual è stata la risposta dei partiti di fronte a queste problematiche? Quella di astenersi. Hanno paura di essere considerati responsabili del costo della bolletta e dicono: “Ci pensi Draghi“. Qualcuno dice ‘ma come, adesso ci deve pensare Draghi, dopo che l’abbiamo cacciato? Perché dovrebbe pensare lui al costo delle bollette?’. Ma io non sono d’accordo con questa narrativa. Mi sembra naturale che a pensarci debba essere proprio Draghi, visto che è stato il governo Draghi a cacciarci in questo vicolo cieco. Un vicolo cieco di cui, per giunta, eravamo ben consapevoli. E oggi si dice che dobbiamo essere noi a stabilire il prezzo del gas, il prezzo del petrolio. Pretese impossibili. Il prezzo del gas, non solo non lo possiamo stabilire noi in Italia – al massimo lo potremmo fare in sede europea – ma non lo stabiliamo neanche noi in Europa, perché il prezzo del gas negli Stati Uniti è dieci volte inferiore e questa guerra sta aumentando moltissimo il divario tra gli Stati Uniti ed Europa, non solo per il prezzo del gas, ma anche per il valore della valuta.

Se andiamo a vedere il cambio tra euro e dollaro la risposta è lampante. E in quel caso, cosa c’entra Putin? E guardate che alcuni giornali, soprattutto statunitensi, parlano di una vera e propria speculazione dei grandi fondi americani contro l’euro. E questa, certo, non è colpa di Putin. Il divario tra gli Stati Uniti e l’Europa sta aumentando a causa della guerra. Allora, non resta che chiedersi, ma a chi conviene questa guerra? Conviene agli ucraini? No, hanno perso moltissime persone, tra morti ed emigrati. Conviene ai russi? Fino a un certo punto, stando a quanto leggiamo sui giornali italiani, che li raccontano disperati e accerchiati, isolati grazie alle sanzioni. E allora a chi conviene, agli Europei? Certamente no. La risposta è una e una soltanto, ma io ho paura a darla qui.