Cassa integrazione per gli artigiani, sventata la beffa

La “beffa” per i nostri artigiani, l’anomalia riguardante il Fsba (Fondo di Solidarietà Bilaterale per l’Artigianato), gestore delle somme distribuite per il Ministero del Lavoro, è stata evitata. Una sentenza, emessa domenica da parte del Tar Lazio, ha imposto al Fsba l’acquisizione delle domande di Cig per gli artigiani senza che le stesse venissero preordinate, sia alla costituzione del vincolo associativo sia all’impegno alla regolarizzazione contributiva, ancorché a decorrenza dal gennaio 2021.

È un importante risultato che conferma la bontà di quanto in questi giorni, e da più parti, come ad esempio da parte del Giuslavorista e Consulente del Lavoro Nino Carmine Cafasso, è stato affermato. Lo stesso ha sollevato il caso con diverse dichiarazioni tecnico-giuridiche. Una diversa lettura della problematica insorta sarebbe stata la negazione di evidenti diritti costituzionalmente riconosciuti e soprattutto una violazione della legge, e cioè dei contenuti del Decreto “Cura Italia”. Mi auguro che lo stesso Fsba riterrà di adeguarsi ai contenuti vincolanti della sentenza del Tar.

La crisi economica causata dal Coronavirus potrebbe infliggere comunque il colpo di grazia all’artigianato, comparto che negli ultimi dieci anni ha già subito una flessione del 12,2 per cento: tra il 2009 e il 2019, infatti, le aziende artigiane che hanno chiuso definitivamente sono state quasi 180mila. E, se la situazione non migliorerà probabile che ci saranno altre 300 mila aziende costrette a chiudere. Pur riconoscendo l’impegno del Governo, sforzo accettabile in tempi normali ma insufficienti in una così grave situazione emergenziale, ritengo resti ancora moltissimo da fare. Per questo chiedo di prendere precisi impegni a favore del settore, passando dalle parole ai fatti.