Capo dello Stato, o per meglio dire Capitano Reggente, in un Paese in cui fino al 2004 l’omosessualità era considerata un reato. È la storia di Paolo Rondelli, 58 anni, già vicepresidente di Arcigay Rimini, nonché primo ambasciatore del Titano negli Stati Uniti, che oggi è stato eletto capo dello Stato di San Marino.

Tecnicamente, come già accennato, Rondelli da oggi è il Capitano Reggente della piccola Repubblica tra la Romagna e le Marche: a San Marino sono due e vengono eletti ogni sei mesi, l’altro ad esser stato eletto oggi è Oscar Mina, parlamentare che era già stato Capitano Reggente nel 2009.

Rondelli segna a suo modo un record: al mondo non c’è infatti alcun capo di Stato dichiaratamente gay e appartenente alla comunità Lgbt+, come invece già accaduto per ministri e capi di governo.

Rondelli è parlamentare del Movimento Civico RETE, ha due lauree (una in ingegneria e una in lettere) e si è occupato a lungo di questioni ambientali. Il nuovo capo dello Stato sanmarinese è noto per aver svolto in passato diversi incarichi di governo e diplomatici per San Marino, compreso quello di ambasciatore negli Stati Uniti dal 2007 al 2016 e di ambasciatore Unesco dal 2016 al 2019. Con la carica di Capitano Reggente Rondelli e Mina eserciteranno collegialmente sia la funzione di capi di stato sia quella di capi di governo.

Assieme a Mina, Rondelli sostituisce gli uscenti Francesco Mussoni e Giacomo Simoncini. Quest’ultimo era stato al centro di uno scandalo politico che ha provocato un mezzo terremoto nel Titano: pochi giorni prima della fine del suo mandato era stato accusato di molestie sessuali da una segretaria.

Come detto, Rondelli è il primo capo dello Stato dichiaratamente gay. In passato vi erano stati diversi capi di governo appartenenti alla comunità Lgbt+: è il caso dell’ex primo ministro irlandese Leo Varadkar e dell’ex prima ministra islandese Jóhanna Sigurðardóttir, o di quella attualmente in carica in Serbia, Ana Brnabić, e in Lussemburgo, Xavier Bettel.

Redazione

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