Scontro Trump-Greta al Forum di Davos. Il presidente Usa: “Ambientalisti profeti di sventura”

Il World Economic Forum di Davos diventa il ‘ring’ dell’atteso scontro a distanza tra Greta Thunberg e Donald Trump sul tema dell’ambiente. L’attivista svedese e il presidente degli Stati Uniti sono stati gli assoluti protagonisti di questa pima giornata al Forum economico mondiale che si tiene in Svizzera, con la teenager che ha parlato per il panel ‘Forging a sustainable path towards a common future’ e il tycoon che ha discusso di economia e ambiente assieme direttore esecutivo del Wef, Klaus Schwab.

I RISULTATI RAGGIUNTI DAGLI ATTIVISTI – Ad aprire il confronto è stata Greta Thunberg che ha innanzitutto ricordato quanto raggiunto dal movimento globale per il clima: “”Da un certo punto di vista è successo molto, qualcosa che nessuno poteva prevedere: si è diffusa una maggiore consapevolezza a livello globale” sull’ambiente e sul cambiamento climatico. “Ci sono stati tantissimi ragazzi – ha continuato Thunberg – che si sono riuniti per questa alleanza, movimento, è un passo importante. Oggi il clima, l’ambiente è un ‘hot topic'”, ovvero un tema ‘caldo’, sentito, nel mondo.

“Nulla però è stato fatto dal punto di vista delle emissioni, siamo ancora indietro dal punto di vista delle emissioni Co2”, ha sottolineato l’attivista, spiegando che “siamo solo all’inizio” e auspicando che “si inizi ad ascoltare la scienza e trattare questa crisi per quella che è, perché questa è una vera e propria crisi“.

GRETA: “TUTTI PARLANO DI CLIMA MA NON È CAMBIATO NIENTE” – Durante il panel, definito dal suo stesso moderatore, giornalista del Time, “il più giovane di Davos”, Greta ha precisato che “non posso sicuramente lamentarmi di non essere ascoltata, vengo ascoltata in continuazione, ma in generale devono essere la scienza e la voce delle giovani generazioni ad essere al centro delle conversazioni, deve essere così”. Per Greta Thunberg la questione del cambiamento climatico “riguarda noi tutti e il nostro futuro, sicuramente ne siamo colpiti. Ma la scienza deve essere più al centro“.

La giovane attivista ha quindi attaccato il mondo dei media per la copertura delle tematiche ambientali. “Piuttosto che parlare di come affronto gli ‘haters’ voglio ribadire qualche dato. Abbiamo il 67% di probabilità di rimanere al di sotto di un aumento della temperatura globale di 1,5 gradi celsius, a dirlo è la scienza”. “Le persone stanno morendo” a causa dei cambiamenti climatici, ha sottolineato Thunberg. “Non credo di aver visto nessun media riprendere questi dati. So che non volete parlarne, ma io continuerò a ripeterli finché non lo farete”, ha aggiunto l’attivista svedese.

TRUMP ALL’ATTACCO: “AMBIENTALISTI PROFETI DI SVENTURA” – Non è si è fatta attendere la risposta piccata del presidente statunitense Trump. Durante il colloquio con il direttore esecutivo del Wef Klaus Schwab, Trump ha sottolineato che “questo non è il tempo del pessimismo, ma dell’ottimismo. Paure e dubbi non sono buoni processi mentali perché questo è il tempo della speranza e della gioia, dell’ottimismo e delle azioni”. Per “abbracciare le possibilità di domani dobbiamo rifiutare i perenni profeti di sventura e le loro predizioni”, ha precisato il presidente Usa, sottolineando che l’America è impegnata “a preservare la maestosità della creazione di Dio, la bellezza naturale del nostro mondo”.

IL BOOM USA, L’EUROPA E LA FED – Trump nel giorno in cui inizia il processo di impeachment al Senato ha sottolineato i risultati economici raggiunti dalla sua amministrazione. “Quando ho parlato qui due anni fa preannunciavo un grande ritorno dell’America. Oggi sono orgoglioso di dire che gli Stati Uniti sono tornati a vincere di nuovo, una vittoria mai vista prima d’ora. Siamo nel mezzo di un ‘boom’ senza precedenti“, ha detto il presidente degli Stati Uniti. Non è mancata quindi una stoccata alla Fed: “Questi grandiosi numeri rappresentano molte cose, nonostante il fatto che la Fed abbia alzato i tassi troppo velocemente e li abbia abbassati troppo lentamente”.

“Ci sono successe molte cose positive, mentre in altri posti succedono alcune cose non troppo belle”, ha aggiunto Trump in un chiaro riferimento all’Europa. “Competiamo con paesi con tassi negativi, significa che sono pagati per ricevere in prestito denaro. Una cosa a cui mi abituerei facilmente”, ha ironizzato Trump.

IL RAPPORTO CON LA CINA – Il presidente Usa si è soffermato anche sul tema dei rapporti con la Cina, che per i tycoon “non è probabilmente mai stato migliore”. “Inizieremo i negoziati” della ‘fase 2’ dell’accordo commerciale tra Usa e Cina “molto presto”, ha aggiunto il presidente Usa. Trump ha poi ricordato che la Cina ha accettato di impegnarsi in misure che riguardano la tecnologia e la proprietà intellettuale, alzando le barriere commerciali sui beni agricoli e messo fine alla svalutazione valutaria. “La mia relazione con il presidente Xi è straordinaria, ci amiamo”, ha sottolineato il presidente Usa. “Il commercio con la Cina si aggira intorno ai 200 miliardi di dollari, ma potrebbero arrivare a 300 miliardi con la firma della ‘fase due’ dell’accordo commerciale, ecco perché le nostre tariffe” verso i beni importati dalla Cina “rimarranno durante la fase dei negoziati”.