Da oggi sarà più comitato centrale che Conclave. Per la Chiesa di Roma si festeggerà Santa Domitilla, martire romana, e si celebrerà anche la Cattedra di San Pietro, quella sulla quale salirà il futuro Papa. Insomma, si farà sul serio e senza interruzioni, distrazioni, veleni e corvi in volo sulla Città del Vaticano. Per le berrette rosse finiranno pranzi, cene e bevute, elettorali e non, nei ristoranti e nei salotti della capitale del cattolicesimo.
Tutti a casa nella Cappella Sistina per scegliere il Papa numero 267. Sarà lo Spirito Santo a prevalere sulla politica? Se i cardinali elettori faranno presto, finirà il toto-Papa, altrimenti comincerà la ridda di voci dal di dentro, insider news, e dal di fuori, influenze esterne ed estere, su chi sarà il prescelto nell’attesa quotidiana della fumata bianca. E poi toccherà alla “smorfia” per giocare i numeri dell’elezione.
Insomma, ce ne saranno ancora parecchie di chiacchiere da fare e di “colore” da raccontare. Dopo settimane di spettacolo si attende il colpo di scena, ma di mistero ne rimane sempre meno e lo spazio della secolarizzazione aumenta. Ben scavato vecchia talpa!
