Coronavirus, altre 4 vittime: i morti salgono a undici. Sono 325 i contagiati in Italia

Sono 10 le vittime accertate per il coronavirus in Italia. Il nuovo dato è stato fornito dal commissario straordinario Angelo Borrelli nel corso della conferenza stampa alla protezione civile. Sono in tutto 322 i contagiati in Italia. Le tre nuove vittime per il Covid-2019 sono tre ultraottantenni: un 84enne di Nembro, in provincia di Bergamo, un uomo di 91 anno di San Fiorano e una donna di 83 anni di Codogno, entrambi in provincia di Lodi

Sono saliti a 3 invece contagiati in Sicilia da coronavirus. Tutti fanno parte di una comitiva di turisti arrivati dalla Lombardia. I nuovi casi sono il marito della turista di Bergamo ricoverata all’ospedale Cervello, e un’altra persona che faceva parte della comitiva di 28 turisti che sei giorni fa era arrivata nel capoluogo siciliano. I tamponi sono stati eseguiti all’istituto d’igiene del Policlinico e inviati all’Istituto superiore di sanità per la conferma.

Oggi si sono registrati due casi anche in Toscane e uno in Liguria.

IL PROBLEMA MASCHERINE – Il capo della Protezione civile ha inoltre aggiunto che “c’è l’esigenza accentrare in capo al Dipartimento della Protezione civile l’acquisizione di Dispositivi di protezione individuale (Dpi), come mascherine. Lo prevediamo in un’ordinanza di Protezione civile che firmerò nei prossimi minuti. Veniamo così incontro alle richieste delle Regioni”. “C’è l’esigenza di evitare la corsa delle singole regioni all’acquisizione delle mascherine e dei dispositivi di protezione individuale” ha spiegato il commissario straordinario, che ha ribadito come ci sarà “l’obbligo per i produttori nazionali di comunicare al Dipartimento la capacità di produzione giornaliera”. “Dobbiamo avere noi la possibilità di mandarle dove serve”, ha aggiunto Borrelli.

NO SCUOLE CHIUSE FUORI DELL’AREA ROSSA – In scia alle dichiarazioni del premier Giuseppe Conte, anche Borrelli ha precisato che “non ci sarà alcuna chiusura di scuole al di fuori dell’area rossa”. Il presidente del Consiglio aveva spiegato in una conferenza stampa tenuta nel primo pomeriggio che nelle zone che non sono focolaio del virus “non si giustifica la chiusura delle attività scolastiche. Conte aveva sottolineato che l’Italia è stata divisa in 3 zone: quelle focolaio, dove valgono le misure restrittive varate, un secondo livello “che si estende alle aree circostanti che presentano episodi da contagio indiretto” e un terzo livello che riguarda il resto d’Italia. E qui “sicuramente non ha ragione di esistere la sospensione si attività scolastiche”.

QUARANTENA PER CHI E’ STATO NELLE ZONE ROSSE NEGLI ULTIMI 14 GIORNI – Coloro che sono stati negli ultimi 14 giorni nelle cosiddette zone focolaio del coronavirus, quindi i 10 comuni lombardi nella cintura di Codogno e Vo’ Euganeo (Padova), devono comunicarlo alla Asl che disporrà la “sorveglianza sanitaria” e “l’isolamento fiduciario” nella propria abitazione. Il provvedimento è previsto in una bozza della nuova ordinanza che il Governo Conte sta mettendo a punto per uniformare i comportamenti delle Regioni fuori dall’area del contagio.

“ITALIA ANZIANA, ECCO PERCHE’ TASSO MORTALITA’ AL 3%” – Durante la conferenza stampa è intervenuto anche Giovanni Rezza, direttore del dipartimento malattie infettive dell’Istituto Superiore di Sanità. Rezza ha spiegato che “in Italia c’è una popolazione anziana e si spiegano così i tassi di mortalità del 2-3%. Gli anziani sono più fragili, lo vediamo con l’influenza. Da quest’ultima possiamo proteggerli con il vaccino; non essendoci il vaccino per il Coronavirus c’è la mortalità. L’unica maniera per proteggerli è circoscrivere i focolai come si sta facendo”.

Rispondendo quindi ad una domanda sull’esatta causa dei decessi, Rezza ha precisato che “quando ci sono patologie o infezioni come coronavirus o altre, che tendono soprattutto a essere gravi in persone più anziane e malandate, con patologie croniche, non sappiamo se muoiono per coronavirus o per altre patologie”. “Non possiamo dire che per fortuna il coronavirus colpisce soprattutto persone anziane, sarebbe troppo cinico tenendo conto che abbiamo una popolazione molto anziana in Italia”, ha aggiunto il direttore del dipartimento malattie infettive dell’Istituto Superiore di Sanità.