Destra all’attacco su lavoro ‘congruo’ e Reddito di cittadinanza, Durigon: “Laureato faccia anche cameriere”

Un futuro da agricoltori, camerieri, lavori “umili”: parola che in Italia spesso coincide con lavoro sottopagato e privo di diritti.

È questo lo scenario economico che prevede la destra di governo per sostituire il Reddito di cittadinanza, misura “simbolo” per i 5 Stelle dell’ex premier Giuseppe Conte e che per questo va demolita, come previsto in fondo dalla legge di bilancio in fase di approvazione nelle Camere.

Ha iniziato mercoledì il ministro dell’Agricoltura e della sovranità alimentare Francesco Lollobrigida, colonnello di Fratelli d’Italia e cognato della premier Meloni, sottolineando che “se tu puoi lavorare e ci sono offerte, devi andare a lavorare”, a prescindere dalla “congruità” del lavoro stesso, parte cancellata dal Reddito di cittadinanza nell’ultima legge di bilancio.

Mancano centinaia di migliaia di persone che possono lavorare nel settore agricolo”, aveva detto il ministro dal palco dell’assemblea nazionale di Coldiretti, aggiungendo che “c’è lavoro in tutta Italia” e che “prima di chiamare persone da fuori (con il decreto flussi, ndr) possiamo spiegare a quelli che dicono che se viene tolto il reddito di cittadinanza andranno a rubare, che possono andare a lavorare? Non sono disposto a pensare che non vogliano fare certi lavori lasciati agli immigrati“, dimenticando che questa tipologia di lavoro viene “lasciata” ai migranti perchè trattasi nelle stragrande maggioranza di casi di sfruttamento illegale.

Oggi invece è stato il turno di Claudio Durigon, sottosegretario al Lavoro di ‘fede leghista’, ex sindacalista con l’Ugl. Per Durigon “l’offerta congrua che abbiamo in mente prevede che qualsiasi persona, anche laureata, se gli offrono un posto anche di cameriere casomai vicino casa è giusto che la accetti, perché se uno prende dei soldi pubblici non credo che possa essere schizzinoso”.

Se l’offerta è comunque sia nei limiti temporali, che vicino casa, il percettore dovrà accettare qualsiasi tipologia di offerta di lavoro, questo sarà sicuramente un tema che entrerà sicuramente nel nostro decreto. Dopodiché tante cose entreranno, dalla formazione al matching per poter dare ai percettori delle risposte ed una funzionalità diversa“, ha aggiunto Durigon.

Rivolgendosi anche con ironia a Giuseppe Conte, il più strenuo difensore del Rdc, il sottosegretario ha spiegato che “il criterio della territorialità resta anche perché una persona non può andare a Trieste per due giorni se è di Napoli“.

Il sottosegretario ha annunciato il nuovo decreto intervenendo a Radio24, promettendo che l’esecutivo “porterà a casa” il provvedimento nella seconda metà di gennaio e toccherà non solo reddito di cittadinanza “ma anche tanti altri temi sul lavoro