Il ministro degli Esteri Luigi di Maio è finito nel mirino dei no vax, che lo accusano di essersi recato, per motivi istituzionali, all’estero nonostante la sua positività al Covid-19. Il titolare della Farnesina è ritenuto responsabile di aver “infettato” altre persone nel corso della missione diplomatica in Tunisia lo scorso 28 dicembre. Nelle chat dei gruppi Telegram, i no vax si domandano come mai Di Maio si sia recato a Tunisi sapendo di essere positivo al Covid.
Secondo i no vax che gridano al complotto, Di Maio, guarito ieri dal Covid-19 in seguito a una positivizzazione registrata durante il periodo natalizio, sarebbe risultato positivo il 26 dicembre, due giorni prima della missione tunisina.
Dal ministero però arriva la precisazione che presenta una situazione differente. Anche in occasione di quel viaggio, dice lo staff della Farnesina, “il ministro, come da prassi prima di ogni missione, ha effettuato un tampone che, in data 27 dicembre, ha dato esito negativo. Anche un precedente tampone – prosegue lo staff di Di Maio – fatto il 24 dicembre, era risultato negativo“. Dalla Farnesina fanno sapere, inoltre, che al rientro dalla missione tunisina, come da consuetudine, Di Maio ha effettuato un nuovo test, risultato positivo ma con carica bassa. Ed è stato solo dopo questo terzo tampone che il ministro si è immediatamente messo in quarantena. Un tampone successivo, eseguito 24 ore dopo, ha confermato la positività.
Nei giorni della sua positività, il ministro degli Esteri ha infatti partecipato a eventi e riunione da remoto, come è avvenuto durante la cerimonia di lancio della candidatura italiana per ospitare il ‘X Forum mondiale dell’acqua’.
