Cappuccio alzato e mascherina a coprire il volto. In fila fuori la farmacia di piazzale delle Medaglie d’Oro a Monte Mario per un tampone. Come una qualsiasi cittadina, l’ex sindaca di Roma Virginia Raggi attende il suo turno per fare il test e avere il responso – negativo, si spera – che le permette di circolare per le successive 48 ore avendo in mano il green pass base, il certificato che si ottiene solo con l’esito negativo del tampone. Sono le 11 di venerdì mattina quando l’ex prima cittadina della Capitale viene immortalata davanti alla farmarcia romana. La foto, ripresa dell’edizione romana de La Repubblica, diventa materiale da chat. Rimbalza di cellulare in cellulare in Campidoglio.

E, soprattutto, offre l’occasione di rispolverare un vecchio quesito che ha perseguitato Raggi fino alla fine della sua consiliatura. L’ex sindaca è “no vax”? Raggi, che respinge al governatore della Regione Lazio Nicola Zingaretti l’appellativo per lei coniato di “nì vax”, ha spiegato in più occasioni di non essersi vaccinata contro il Covid-19 perché il suo medico glielo ha sconsigliato. L’ex prima cittadina è stata contagiata ed è guarita da Covid-19 a novembre 2020. “Non sono una No vax, mi attengo alla legge, ho ancora gli anticorpi molto alti”, ha spiegato. Peccato che per legge l’immunità derivata dalla malattia sia valida solo 6 mesi, e non più di 12, come nel suo caso.

C’è ora il dilemma su cosa farà la pentastellata. Come previsto dall’ultimo decroto, da domani, anche Raggi avrà bisogno del super green pass per poter accedere in aula Giulio Cesare. “A quel punto vedremo una volta per tutte se Raggi è “Nì” o “No Vax”, no?”, dice uno dei consiglieri della maggioranza di centrosinistra, ripreso da Repubblica, in vista della discussione sul bilancio, che con tutta probabilità si terrà in presenza.

A nessuno, dentro e fuori il Comune, sono sfuggite le manovre dell’ex sindaca sul vaccino e sulla ipotesi di mettere in Dad i bambini non vaccinati in caso di alunni positivi all’interno della stessa classe. Ma Raggi, in questi mesi, non si è mai espressa a favore della vaccinazione, promuovendo la “libertà di scelta”.

Sembra che la pentastellata condivida le idee di Beppe Grillo, che recentemente è tornato a parlare di attualità sul suo blog personale per criticare le misure messe in campo dal Governo per fronteggiare la pandemia di Covid-19, come l’obbligatorietà del vaccino per le persone over 50. Secondo il fondatore del M5s l’obbligo del vaccino “evoca immagini orwelliane che pesano molto psicologicamente”. Grillo sul suo blog ha parlato delle misure messe in campo dagli Stati occidentali per far fronte all’emergenza sanitaria: “il bilancio delle strategie adottate in Occidente contro la pandemia è deludente. La vaccinazione non basta”, ha scritto.

Redazione