Dopo qualche settimana di pausa, riprendono le proteste contro il green pass e, ora, contro l’obbligo vaccinale per gli over 50. In tutta Italia, da Nord a Sud, si registrano iniziative di dissenso dei no-vax il giorno dopo la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del nuovo decreto per contrastare la diffusione del Covid-19 nel paese.

Italexit a Milano

A Milano circa duecento militanti no green pass si sono riuniti in un presidio all’Arco della Pace, per il primo appuntamento dell’anno del movimento. Gli organizzatori del presidio nella città meneghina, preavvisato nei giorni scorsi alla Questura, hanno rilanciato dal palco una nuova manifestazione, per sabato prossimo 15 gennaio, organizzata da Italexit, il movimento politico fondato da Gian Luigi Paragone, alla quale parteciperà “anche un gruppo di dissidenti delle forze dell’ordine”. “Per evitare che si verifichi una nuova Trieste – ha aggiunto dal palco uno dei relatori, riferendosi ai disordini verificatisi un paio di mesi fa nel capoluogo giuliano -, la manifestazione della prossima settimana sarà sotto forma di sit in”.

I no green pass hanno annunciato che il prossimo 15 gennaio ci saranno anche “una serie di cittadini rimasti offesi dai vaccini che porteranno la loro testimonianza”. Secondo gli organizzatori, “a partire da questi casi, realizzeremo un documento che Paragone porterà a Roma”.

E’ flop, invece, a piazza del Duomo, dove era stato annunciato un presidio di protesta alle ore 16  di oggi contro le misure imposte dal governo per contrastare la pandemia di Covid. Nonostante sulla chat Telegram di ‘Basta Dittatura! Ufficiale’ fosse stata annunciata un’alta adesione per la protesta in piazza, nessun manifestante si è presentato all’appuntamento.

Un nuovo movimento a Torino

Circa 400 persone si sono ritrovate in piazza Castello a Torino per dire no all’obbligo vaccinale e al Green Pass. L’occasione è stata la manifestazione organizzata dal movimento DuPre – di cui fanno parte, tra gli altri, il filosofo Massimo Cacciari, l’ex direttore di Rai 2 Carlo Freccero e il giurista Ugo Mattei – che, sul palco, ha ribadito la volontà di fare “disobbedienza civile contro questo regime”, rilanciando un nuovo movimento. Si tratta del “Comitato di Liberazione Nazionale” dei no vax e no pass. Ad annunciarlo in piazza Castello è Ugo Mattei, giurista tra i ‘teorici’ del movimento, che definisce la giornata di oggi “importante ed emozionante perché segna un momento di svolta della protesta”. Il ‘Cnl’ vorrebbe emulare, ha spiegato Mattei, i movimenti e partiti che diressero e coordinarono la Resistenza contro gli occupanti tedeschi nell’ultima fase della seconda guerra mondiale. 

Alla domanda su come si organizzerà in concreto questa nuova formazione, Mattei ha risposto che “domani ci sarà la prima riunione e decideremo il da farsi”. “Quello che possiamo dire intanto – ha affermato – è che si propone di essere una testa politica per questo popolo che chiede partecipazione e che servirà anche a non lasciare le piazze in balia di ‘capi bastone’ e di infiltrazioni. L’idea è quella di passare a una visione politica globale andando oltre il tema del vaccino in un’ottica di contrasto alle teorie liberiste”. Mattei ha aggiunto che, al momento, non è previsto che questa neo formazione diventi un partito politico.

La manifestazione di Trento

Più di mille no vax e no Green pass stanno manifestando a Trento contro l’obbligo vaccinale per gli over 50. Dopo il ritrovo in piazza Dante, proprio sotto il palazzo della Provincia, il corteo si è mosso verso il castello del Buonconsiglio e piazza Venezia con destinazione tribunale. Ad aprire il corteo, un’auto con megafono: tanti gli slogan contro il governo, la libera di autodeterminazione e l’invito ai cinquantenni a non cedere al vaccino. Non si segnalano disordini.

La protesta a Cagliari

Poche mascherine, molte bandiere italiane, dei Quattro mori e della pace. E qualcuno con una scritta appesa al collo: “ebreo”. Oltre 500 persone a Cagliari davanti al Consiglio regionale alla manifestazione contro gli ultimi provvedimenti anti Covid del governo. Un gruppo si è dato appuntamento nel piazzale della passeggiata del porto per i lavori in corso davanti al palazzo regionale. Altre 200 persone circa si sono ritrovate invece davanti al Comune per poi sfilare in via Roma: tra loro c’era anche chi indossava il cartello con la scritta “ebreo“.

“Molti sardi”, sostengono i promotori della protesta, “ormai declassati al ruolo di subcittadini, privi dei più elementari diritti di cittadinanza, non potranno più andare a bordo di un aereo o di una nave, sia per motivi di salute che di lavoro o di studio. Diritto alla libera circolazione, alla salute, al lavoro e allo studio sono negati contemporaneamente”.

Gli organizzatori della manifestazione hanno chiesto un incontro urgente al presidente della Regione, Christian Solinas, e a quello del Consiglio regionale, Michele Pais, per discutere su quelli che ritengono siano dei “profili di illegittimità del provvedimento assunto dal Governo, sul cosiddetto ‘Super green pass’, per l’utilizzo di navi ed aerei, unici collegamenti con il territorio nazionale”.

“Ci vogliono segregare – questo uno dei primi interventi al megafono – ci sono persone che devono essere curate e non possono partire”. Il tema della mobilità è stato toccato anche attraverso i cartelli di protesta appesi lungo via Roma: “Solinas non tacere, sardi sequestrati”.

Tra gli interventi anche quello in collegamento di Gian Luigi Paragone, leader di Ital Exit, e dell’europarlamentare Francesca Donato. In presenza, invece, il deputato sardo Pino Cabras. I manifestanti hanno parlato di disobbedienza civile. Un legale ha parlato di tamponi effettuati ai bambini: “Pronti a ricorrere in tutte le sedi”. Durante la manifestazione anche una raccolta di firme contro la vaccinazione pediatrica. “Solidarietà- è stato detto al megafono- per le persone sospese dal lavoro”. Cori “vergogna vergogna” e riferimenti a “regime totalitario e dittatura sanitaria”.

La piazza di Trieste

Questa mattina si è tenuto un presidio di protesta contro il Green pass e l’obbligo vaccinale a Trieste, organizzato dal Coordinamento No Green pass. Quasi 150, secondo le forze dell’ordine, erano le persone presenti a Largo Barriera. “Giù le mani dal lavoro, dai sanitari e dagli over 50“, è il motto con cui i promotori hanno convocato l’incontro. “Abbiamo l’obbligo di resistenza, altro che obbligo vaccinale”, ha esordito al microfono un esponente del Coordinamento aprendo la manifestazione. “Teniamo botta contro l’attacco governativo – ha aggiunto – Vogliono il regime dell’Apartheid. Vi vogliono ricattare su lavoro e sull’età: avere 50 anni è una colpa“.

Un paio di persone hanno sventolato bandiere bianche con su scritto ‘No Green pass’ sul marciapiede e ai margini della strada; “Lavoratori/trici contro il Green pass”, recita invece uno striscione esposto dai manifestanti. Su un gilet giallo la scritta: ‘No Green pass – Resistere”.

Redazione

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