Un obbligo “all’italiana”, frutto dell’ennesimo compromesso al ribasso mentre il Paese avrebbe bisogno di misure nette. È il senso dell’ultimo provvedimento preso dal governo Draghi contro l’epidemia di Coronavirus, che raggiunge giorno dopo giorno numeri record spinta dalla variante Omicron.

Ultimo fronte di polemica, come detto, è quello dell’obbligo vaccinale per la fascia di popolazione di oltre 50 anni. Come noto da oggi, 7 gennaio, scatta l’obbligo per gli over 50 di sottoporsi al vaccino anti-Covid. Per la popolazione non vaccinata c’è tempo fino al 31 gennaio per mettersi in regola con la prima dose.

Il problema, evidenziato anche da Roberto Burioni, virologo presso l’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano, è che le misure prese dall’esecutivo contro coloro che rifiuteranno il vaccino sono quantomeno “light”.

Dal primo febbraio chi non si sottoporrà alla prima dose verrà sanzionato con una multa da 100 euro, una tantum, che verrà irrogata dall’Agenzia delle entrate, attraverso l’incrocio dei dati della popolazione residente con quelli risultanti nelle anagrafi vaccinali regionali o provinciali e, forse, anche attraverso i medici di base.

Troppo poco per Burioni. “Dare a chi evade l’obbligo vaccinale una multa (100€) una tantum più o meno equivalente a due divieti di sosta (41€x2) rende l’obbligo stesso una grottesca buffonata. Dispiace vederla arrivare da un governo che si credeva serio. Spero di avere capito male”, scrive su Twitter il virologo. Una cifra effettivamente irrisoria: paradossalmente in molti laboratori privati un tampone molecolare arriva a costare anche oltre i centro euro ‘una tantum’ chiesti dal governo a chi non si vaccinerà.

Critiche simili arrivano anche da Guido Rasi, ex direttore Ema e consulente del generale Francesco Paolo Figliuolo, il commissario all’emergenza Covid. “Se è un obbligo mi sembra più di compromesso politico che di numeri epidemiologici. L’obbligo si fa o non si fa, a questo punto. Tra un 49enne e 6 mesi e un 50enne non ho capito come il virus discrimini”, è l’opinione di Rasi.

Che qualcosa non torni appare evidente anche facendo un confronto con gli altri Paesi in cui vige l’obbligo vaccinale. In Austria, dove il governo lo renderà obbligatorio a febbraio per tutti gli over 14, sono previste multe fino a 3600 euro per i no vax. 

Misura invece simile in Grecia, dove il vaccino è obbligatorio solo per gli ultrasessantenni: anche in questo caso la multa è di 100 euro, ma al mese.

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Romano di nascita ma trapiantato da sempre a Caserta, classe 1989. Appassionato di politica, sport e tecnologia