È diventato il “the brave captain”, Gennaro Arma, il capitano coraggioso al comando della Diamond Princess dal 2018. La nave da crociera è rimasta in quarantena al largo di Yokohama, in Giappone, per quasi un mese. A bordo 705 persone risultate positive al coronavirus e trasferite di volta in volta nelle strutture idonee. Una storia cominciata il primo febbraio, quando arriva la notizia del primo passeggero – sbarcato a Hong Kong – positivo al test. Il capitano, originario di Meta di Sorrento, racconta l’esperienza al Corriere della Sera in occasione dell’uscita del suo libro La lezione più importante (Mondadori).
Dal 4 febbraio la nave è costretta alla quarantena. In quei giorni – in Italia il primo contagio si verificherà il 21 febbraio a Codogno, nel lodigiano – non esiste un protocollo, l’Organizzazione Mondiale della Sanità ancora non consigliava l’uso delle mascherine. Arma racconta di tutta un’organizzazione da improvvisare: “Facemmo sbarcare i primi positivi e chiedemmo a tutti gli altri di non lasciare la propria cabina. E poi, un salto nel vuoto. Imparare un piano strategico in fretta. Per esempio portare tre volte al giorno i pasti in 1.500 cabine. Non l’avevamo mai fatto. Procurare le mascherine o i farmaci a chi ne aveva bisogno. Organizzare il rifornimento di cibo. Il carburante. L’aria”.
Per consentire anche a chi vive in cabine senza luce naturale, organizzano la “fresh air”, una passeggiata sul ponte con norme anti-assembramento. La situazione è emergenziale, potenzialmente esplosiva. Due sono state le cose a sostenere Arma, come racconta: “La straordinaria collaborazione di tutti i passeggeri e l’alleanza che siamo riusciti a saldare tra personale a bordo, vertici della compagnia e autorità giapponesi. Non sono cose scontate. Guardi oggi in quanti minimizzano o negano il virus. Mi vengono i brividi. Allora sarebbe stato più facile ‘ribellarsi’ alle misure visto che la gravità della malattia non era chiara. Nessuno lo fece. Per fortuna”.
Quale, quindi, la lezione più importante? Applicare le misure, esercitare il carisma mettendosi in gioco, non far prevalere il panico. Lezione che, aggiungiamo noi, potrebbe essere adottata anche dai politici. A chi lo chiama eroe Arma risponde che ha solo fatto il suo lavoro, come tanti medici e infermieri in prima linea contro la pandemia. La quarantena è finita il 2 marzo. Arma dice che non c’è “stato il tempo” di avere paura.
