Diga di Nova Kakhovka, il Cremlino nega all’Onu la possibilità di ispezionare le zone alluvionate e inviare aiuti

Sarebbe “difficile garantire la sicurezza degli esperti delle Nazioni Unite che cercano di ispezionare il territorio vicino alla centrale idroelettrica di Nova Kakhovka, poiché ci sono continui bombardamenti nell’area”.  Queste le parole del portavoce del Cremlino, Dmitrij Peskov, nel corso di una conferenza stampa.

All’inizio di giugno, l’Ufficio delle Nazioni Unite per il coordinamento degli affari umanitari e l’Organizzazione internazionale per le migrazioni, nell’intento di offrire assistenza alla popolazione locale dopo la distruzione della diga di Nova Kakhovka, hanno ricevuto un diniego, a fronte della richiesta di accesso ai territori sulla riva sinistra del fiume Dnipro, che sono sotto il controllo delle forze armate russe.

“Non conosco tutte le sfumature qui, ma ci sono anche molte domande a questo proposito. Come attraversare? Dov’e’ la linea di contatto? Insomma, i modi per garantire la sicurezza. Sapete che ci sono continui bombardamenti, continue provocazioni (sic). Sarebbe molto difficile garantire la loro sicurezza”: questa la spiegazione fornita da Peskov.

“Le Nazioni Unite si sono impegnate con i governi dell’Ucraina e della Federazione Russa per quanto riguarda la consegna di aiuti umanitari a tutte le persone colpite dalla devastante distruzione della diga di Kakhovka”, ha affermato Denise Brown, coordinatrice umanitaria dell’ONU per l’Ucraina, aggiungendo che la Russia ha finora rifiutato la richiesta delle Nazioni Unite di accedere alle aree sotto la sua occupazione.

L’ONU ha esortato le autorità russe “ad agire in conformità con i loro obblighi ai sensi del diritto internazionale umanitario” e ha dichiarato che le Nazioni Unite continueranno a cercare il necessario accesso alle aree colpite occupate dalla Russia.

Il bilancio delle vittime del crollo della diga è salito ad almeno 45 persone, hanno riferito i funzionari dell’Organizzazione. Gli allagamenti hanno anche trasportato acqua sporca a valle e al largo della costa meridionale, con gravi rischi per la salute.

La scorsa settimana, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha chiesto il sostegno internazionale per aiutare a salvare le vittime del crollo della diga nelle aree dell’Ucraina occupate dai russi e ha accusato la Russia di non fornire “alcun vero aiuto alle persone nelle aree allagate. Nel territorio occupato, è possibile aiutare le persone solo in alcune aree: i terroristi russi – ha aggiunto – stanno facendo di tutto per rendere il maggior numero possibile di vittime del disastro”.