Una diga di epoca sovietica a Nova Kakhovka, nella parte della regione di Kherson controllata dai russi nell’Ucraina meridionale, è stata fatta saltare in aria scatenando un’inondazione in tutta la zona. Ucraina e Russia si sono accusate reciprocamente dell’attacco, condannato dai vertici di Kiev e dalla Comunità internazionale come un ecocidio e un crimine di guerra.

Allarme per la centrale nucleare di Zaporizhzhia

“La Russia ha fatto esplodere una bomba di distruzione ambientale di massa. È il più grande disastro ambientale causato dall’uomo in Europa da decenni a questa parte.” ha dichiarato Zelensky. Le distruzioni potrebbero avere conseguenze anche sulla vicina centrale nucleare di Zaporizhzhia, che utilizza l’acqua della diga per il raffreddamento dei suoi reattori.

L’allarme è stato lanciato dal direttore dell’Aiea, Rafael Marano Grossi, che la prossima settimana sarà in visita alla centrale, pur precisando che al momento la situazione resta sotto controllo. Secondo l’esercito ucraino, a fare saltare in aria la diga sarebbero state le forze russe.

“Putin è il terrorista più pericoloso del mondo. Ed è per questo che la sconfitta della Russia – una sconfitta che comunque garantiremo – sarà il contributo più significativo alla sicurezza della nostra regione, della nostra Europa e del mondo intero”. ha scritto su Twitter il presidente ucraino Volodymyr Zelensky.


Circa 16.000 persone si trovano attualmente nell’area interessata dai danni, sulla riva destra del fiume Dnipro, dove si sono riversate “centocinquanta tonnellate di olio lubrificante” in seguito alla distruzione, secondo le autorità ucraine.

Mosca e Kiev: reciproche accuse

Da parte loro, le agenzie di stampa russe hanno affermato che la diga, controllata dalle forze russe, è stata distrutta da bombardamenti ucraini, mentre un funzionario russo ha affermato che si è trattato di un attacco terroristico. Il presidente Vlaidmir Putin è stato immediatamente informato dell’incidente e il Cremlino ha “categoricamente” respinto le accuse di responsabilità nell’esplosione.

Il sospetto delle autorità ucraine e di alcuni analisti è che le truppe russe avrebbero scelto di far saltare laa diga per rallentare l’annunciata controffensiva ucraina. Non a caso Kiev si è affrettata a chiarire che i piani di riconquista dei propri territori non cambieranno. Il presidente ucraino, da parte sua, ha riunito il Consiglio nazionale di sicurezza e difesa ed ha accusato i “terroristi russi” di avere sabotato la diga, un gesto – ha detto – che “conferma solo al mondo intero che devono essere espulsi da ogni angolo del territorio ucraino”.

Le reazioni nel mondo

Per il presidente del Consiglio europeo Charles Michel, l’attacco si “configura chiaramente come un crimine di guerra”, di cui “la Russia e i suoi delegati” saranno ritenuti “responsabili”.

Il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, ha evidenziato invece che l’esplosione “mette a rischio migliaia di civili e provoca gravi danni ambientali”. Questo è un atto oltraggioso, che dimostra ancora una volta la brutalità della guerra della Russia in Ucraina”, ha aggiunto.

La distruzione a Nova Kakhovka, secondo il cancelliere tedesco Olaf Scholz, “è qualcosa che ha una nuova dimensione, ma che corrisponde anche al modo in cui Putin sta conducendo questa guerra”. “È anche qualcosa che è in linea con molti dei crimini che abbiamo visto in Ucraina, che sono stati commessi da soldati russi e si inquadrano in un modo di condurre la guerra che ha sempre preso di mira obiettivi civili: città, villaggi, ospedali, scuole, infrastrutture”, ha commentato Scholz.

Secondo Kaja Kallas, primo ministro dell’Estonia, “lo stato terrorista della Russia ha ora trasformato l’acqua in un’arma”.

Giulio Pinco Caracciolo

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