Tre attacchi in Russia in meno di un mese
La guerra dei droni, Mosca ‘bucata’ due volte: la strategia dell’Ucraina per ingannare il Cremlino. Sudafrica: ok a immunità Putin
Da una parte le smentite di rito, dall’altra il dato inequivocabile: per la seconda volta nel giro di un mese la Russia si scopre vulnerabile e viene attaccata al suo cuore: Mosca. Dopo i droni sul Cremlino, la scorsa notte è stato registrato e in parte intercettato un nuovo attacco che ha danneggiato tre edifici e provocato il ferimento non grave di due persone.
Uno sciame di droni, otto per il ministero della Difesa russo, molti di più invece per alcuni media (censurati) locali, abbattuto in parte dai missili modello Pantsir. Un’azione, etichettata come “atto terroristico“, che ha scatenato la pronta reazione russa con un nuovo attacco, sempre con l’utilizzo di droni, su Kiev e nell’Oblast della capitale ucraina. Attacco che ha provocato 13 feriti e una donna uccisa.
Il raid su Mosca è stato questa volta commentato, un po’ a sorpresa, da Vladimir Putin. Si tratta di un’azione, ha dichiarato il presidente russo, contro delle infrastrutture civili e dunque si tratta “di un atto terroristico”. “Il regime di Kiev sceglie un percorso diverso, cercando di intimidire la Russia e i suoi cittadini, effettuando attacchi contro edifici residenziali. Questo, naturalmente, è un chiaro segno di attività terroristica”, ha detto il capo del Cremlino. Parole arrivate nonostante il suo portavoce, Dmitrij Peskov, avesse comunicato ai giornalisti, ore prima, che il presidente non prevedeva alcun intervento pubblico in merito.
“I tentativi di provocare una risposta da parte della Russia sono preoccupanti. A quanto pare, questo è l’obiettivo, ci provocano. Ma i cittadini dell’Ucraina hanno bisogno di sapere cosa sta facendo l’attuale dirigenza del Paese”, ha concluso Putin. Il sindaco di Mosca, Sergej Sobjanin, ha confermato che i residenti degli edifici colpiti, alcune centinaia di persone, sono state fatte evacuare (prima di rientrare in casa dopo alcune ore) mentre il governatore della regione di Mosca, Andrej Vorobjev, ha chiesto alla popolazione di mantenere la calma. “Tutti i servizi di emergenza sono al lavoro”, ha precisato il governatore.
Diversa è la definizione delle autorità di Kiev che negano un loro coinvolgimento nell’accaduto. “I droni russi vogliono tornare ai loro proprietari”, ha commentato ironicamente il consigliere presidenziale Mykhailo Podolyak nel corso di una diretta televisiva. “Forse non tutti i droni sono pronti ad attaccare l’Ucraina e vogliono tornare dai loro creatori e porre domande: ‘Perché ci fate attaccare i bambini ucraini, Kiev e così via?'”, ha detto Podolyak.
Secondo il Financial Time, che riporta un’analisi di esperti, queste operazioni ucraine (“prima attacco di droni al Cremlino, poi gli attacchi al confine e infine stamattina i droni contro i palazzi di Mosca”) sarebbero ‘operazioni di modellamento‘ prima della controffensiva. Operazioni che “fanno parte della pratica militare standard” e il cui scopo, dicono i funzionari della difesa e gli analisti, è ingannare il nemico, intromettersi nella sua mentalità e “modellare” il campo di battaglia prima di una grande offensiva. “Le operazioni di inganno hanno sempre fatto parte della guerra, ma ora il loro effetto è amplificato dai social media“, ha affermato John Spencer, ex maggiore dell’esercito americano che presiede gli studi sulla guerra urbana presso il Modern War Institute di West Point. “Sono operazioni della zona grigia ucraina che richiedono alla Russia di spendere risorse, che si tratti di truppe o operazioni di informazione. Sono come il gioco di prestigio di un mago: ingannano lo spettatore e costringono la sua attenzione altrove”.
Sulla vicenda è intervenuto anche il presidente ucraino Volodymyr Zelensky secondo cui “il mondo ha bisogno di vedere che il terrore sta perdendo. Quando i patrioti assicurano l’abbattimento al cento per cento di qualsiasi missile russo, il terrore sta perdendo. Quando il mondo aumenta la pressione sulla Russia, comprese le sanzioni, quando cresce l’isolamento del terrorista, quando i suoi ex partner si vergognano di qualsiasi vicinanza con Mosca, il terrore sta perdendo”.
Per il ministro degli Esteri britannico James Cleverly, l’Ucraina ha “il legittimo diritto” a “difendersi” dalla Russia anche “proiettando la propria forza” oltre i suoi confini. Intervistato da Sky News Uk in Estonia, Cleverly si è rifiutato di fare “congetture” sull’attacco con droni compiuto nelle scorse ore su Mosca. Ma ha detto che gli alleati occidentali “devono riconoscere” a Kiev “il diritto legittimo di difendersi entro i propri confini, ovviamente, e anche di proiettare la propria forza oltre i confini, contro obiettivi militari, per minare la capacità della Russia” di colpire l’Ucraina.
Non poteva mancare il commento del capo del Gruppo Wagner, Yevgeny Prigozhin, che ha approfittato dell’ennesimo flop dei colonnelli di Putin per stuzzicare i suoi stessi alleati: “In questo campo siamo anni indietro ai nostri avversari, forse decenni, ma non facciamo assolutamente nulla per colmare questo svantaggio”, ha affermato Prigozhin su uno dei suoi canali Telegram. “Cosa fate riguardo a questo, sporchi bastardi?”, chiede poi il capo della Wagner rivolgendosi ai vertici militari. “Uscite dagli uffici dove siete stati messi per difendere questo Paese. Siete il ministero della Difesa e non avete fatto niente. Perché lasciate che questi droni arrivano a Mosca?”.
Intanto dal Sudafrica, guidato da Cyril Ramaphosa, ecco arrivare l’immunità agli esponenti dei Paesi Brics (Brasile, Russia, India, Cina e Sudafrica) che partecipano al vertice dei ministri degli Esteri questa settimana e al summit dei capi di Stato ad agosto. Tra questi, potenzialmente anche il presidente russo Vladimir Putin, oggetto di un mandato d’arresto della Corte penale internazionale per crimini legati alla guerra in Ucraina. Intanto, l’opposizione sudafricana si è rivolta a un tribunale per costringere l’esecutivo ad arrestare il leader del Cremlino dovesse mettere piede nel Paese africano. Da Mosca, il portavoce Dmitri Peskov non ha voluto dire se Putin parteciperà di persona, limitandosi ad assicurare che “la Russia sarà debitamente rappresentata”.
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