India, ma soprattutto Cina, scaricano Vladimir Putin e condannano, a oltre un anno di distanza, l’invasione russa avvenuta in Ucraina il 24 febbraio 2022. Il contesto è una risoluzione dell’Assemblea generale dell’Onu, non incentrata sulla guerra nell’est Europa ma ai rapporti tra le Nazioni Unite e il Consiglio d’Europa, e nella quale si parla esplicitamente “dell’aggressione della Federazione russa nei confronti dell’Ucraina“.

Cina e India, che hanno approvato la risoluzione insieme ad altri 120 Paesi, finora si erano rifiutati di condannare l’invasione russa. Il voto avvenuto nelle scorse ore rappresenta un primo cambio di rotta nonostante i rapporti (commerciali e militari) con Mosca. Sono 18 i Paesi astenuti, 5 contrari: la Russia ovviamente, la Bielorussia, suo Stato vassallo, e ancora la Siria, il Nicaragua e la Corea del Nord.

Un voto che l’Alto rappresentante per la politica estera dell’Ue, Josep Borrell, ha “accolto con favore”. “La risoluzione – ha rimarco in un tweet – qualifica chiaramente la guerra contro l’Ucraina come ‘aggressione da parte della Federazione Russa’”. Il nodo della questione è concentrato in una riga nelle premesse della risoluzione di 11 pagine in cui poi si parla di tutt’altro: “Considerando ugualmente che le difficoltà senza precedenti che l’Europa deve attualmente affrontare in seguito all’aggressione della Federazione russa contro l’Ucraina, e contro la Georgia in precedenza, e della cessazione dell’adesione della Federazione russa dal Consiglio d’Europa, richiedono una cooperazione rafforzata tra l’Organizzazione delle Nazioni Unite e il Consiglio d’Europa…”.

Voto che spiega anche un’altra questione. Secondo il sito dell’Onu si è infatti tenuto lo scorso 26 aprile, giorno in cui è avvenuta la prima telefonata dall’inizio della guerra tra Volodymyr Zelensky e Xi Jinping, con il presidente cinese che aveva sottolineato come il rispetto reciproco di sovranità e integrità territoriale fosse “la base politica delle relazioni Cina-Ucraina”.

Redazione

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