Il 431esimo giorno di guerra: l'appello di Papa Francesco alla pace
Bombardamenti ucraini su Bryansk, due morti in Russia: “La Wagner ha quasi preso Bakhmut”

La guerra in Ucraina è al 431esimo giorno. Kiev è tornata a colpire in Russia dopo la carneficina di Uman. Due i morti nella regione di Bryansk. Forse un’altra reazione dopo l’attacco di ieri con droni a Sebastopoli in Crimea. Il conflitto infuria, con frequenti picchi e un’escalation che sembra intensificarsi sempre di più al sud del Paese. Il Presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha assicurato che la controffensiva – della quale si parla ormai da settimane – partirà anche senza caccia F-16 e che interesserà anche la Crimea, occupata da Mosca dal 2014.
A dare la notizia delle vittime di Bryansk il governatore della regione Alexander Bogomas su Telegram. “Sfortunatamente, due civili sono stati uccisi a seguito del colpo inflitto dai nazisti ucraini”. Il governatore ha parlato anche di un edificio residenziale andato completamente distrutto con altre due case. Prima Bogomaz aveva riferito di un proiettile che aveva colpito un edificio residenziale a Suzemka, causando la sua parziale distruzione e il ferimento di una persona.
Kiev ha denunciato attacchi nella notte alle città di Nikopol, Kramatorsk, Kostiantynivka, e Kharkiv. Danneggiate case, condomini e la linea elettrica. Un civile è morto nei bombardamenti di ieri su Kherson. “Gli occupanti russi hanno sparato 27 volte sugli insediamenti pacifici della regione di Kherson. Hanno usato artiglieria, missili, mortai, carri armati e droni. Il nemico ha colpito i quartieri residenziali degli insediamenti della regione. Ieri, a causa dell’aggressione russa, una persona è stata uccisa e un’altra è rimasta ferita”, ha dichiarato l’amministrazione militare della regione riportata da Ukrinform. Secondo la Procura generale di Kiev sono 477 i bambini che sono morti nel conflitto, 190.510 i soldati russi morti per lo Stato Maggiore di Kiev. Se non fosse stato Presidente “sarei sicuramente in Ucraina e sicuramente combatterei” ha detto Zelensky a giornalisti finlandesi, svedesi, danesi e norvegesi.
Dopo le polemiche esplose ieri intorno alle dichiarazioni di Prighozhin, il cosiddetto “cuoco di Putin”, fondatore e capo della milizia privata di mercenari Wagner, che aveva minacciato lo scioglimento della milizia e sollecitato forniture di armi a Mosca, oggi un militare ha detto che manca circa un chilometro e mezzo alla milizia per conquistare Bakhmut, la città più colpita dalla guerra negli ultimi mesi. “La linea el fronte si sta avvicinando sempre di più. I militari ucraini sono a un chilometro e mezzo”.
Negli ultimi mesi, riporta l’Ansa, i comandanti russi puniscono i soldati che voglio lasciare il campo rescindendo il contratto o che si ubriacano, chiudendoli dentro buche scavate nel terreno coperte da una griglia metallica, le cosiddette ‘zindan’. E un tank di carburante è andato in fiamme nella città di Sebastopoli, in Crimea a seguito di un probabile attacco di drone ieri notte. Lo ha reso noto il governatore della provincia annessa alla Russia, Mikhail Razvozhayev, secondo il quale le fiamme si sono estese a un’area di 1.000 metri quadrati. Sui social sono iniziate a circolare foto e video di quello che sembra essere l’intero deposito petrolifero in fiamme e di un’enorme nuvola nera di fumo sopra la città.
“Santa Vergine, guarda ai popoli che più soffrono. Guarda soprattutto al vicino martoriato popolo ucraino e al popolo russo, a te consacrati. Tu sei la Regina della pace, infondi nei cuori degli uomini e dei responsabili delle Nazioni il desiderio di costruire la pace, di dare alle giovani generazioni un futuro di speranza, non di guerra; un avvenire pieno di culle, non di tombe; un mondo di fratelli, non di muri”, l’appello alla pace di Papa Francesco nella sua visita a Budapest.
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