In occasione del primo anniversario della guerra in Ucraina, Kiev era intenzionata ad attaccare la Russia sul suo territorio, evento che avrebbe certamente creato una escalation devastante al conflitto.

Il piano ucraino emerge dai leak trapelati online dopo il clamoroso furto messo a punto dall’aviere 21enne americano Jack Teixiera, il membro del dipartimento di intelligence della Guardia Nazionale, sezione Aeronautica, arrestato 2 settimane fa e che rischia 20 anni di reclusione per l’accusa di violazione della legge sullo spionaggio.

Il report classificato della National Security Agency statunitense, di cui dà conto il Washington Post, fa riferimento al piano del generale ucraino, Kyrylo Budanov, al vertice dell’intelligence militare di Kiev. In particolare Budanov lo scorso febbraio aveva esortato uno dei suoi funzionari a “essere pronto per attacchi massicci il 24 febbraio… Con tutto quello che la HUR ha” contro Mosca.

L’obiettivo ucraino, secondo quanto emerso dalle carte visionate dal Washington Post e diffuse tra i leak di Teixiera, era quello di un attacco esplosivo nella base navale della città di Novorossiysk, sul Mar Nero: un’azione simbolica, che avrebbe dimostrato la capacità dell’Ucraina di colpire la Russia nel cuore del proprio territorio.

Di fronte a questa possibilità sarebbe stata proprio Washington a frenare i ‘bollenti spiriti’ ucraini. Il 22 febbraio, a due giorni dunque dall’anniversario dell’inizio della guerra, la Cia ha redatto un nuovo report classificato: l’intelligence ucraina “ha accettato, su richiesta di Washington, di rinviare gli attacchi” contro Mosca.

I file diffusi illegalmente da Teixiera, come evidenzia lo stato quotidiano della capitale, non spiegano però come gli Stati Uniti abbiano convinto il Paese guidato dal presidente Volodymyr Zelensky a fare marcia indietro nel suo piano di attacco sul suolo russo. Quel che è invece chiaro sono invece i motivi che hanno spinto Washington a fermare gli alleati: il timore che Vladimir Putin potesse rispondere all’offensiva ucraina con l’uso di armi nucleari tattiche.

Altra circostanza che emerge dai leak è che servizi segreti occidentali monitorano le comunicazioni di Budanov e degli alti ufficiali ucraini: lo stesso capo dell’HUR in realtà aveva detto in un’intervista al Washington Post che accende musica o produce “rumore bianco” nel suo ufficio per rendere difficile intercettarlo, ammettendo di essere dunque al corrente di essere controllato.

Nei giorni scorsi, sempre dall’analisi dei documenti trapelati tramite Teixiera, era emerso anche di un piano ucraino per un attacco contro le forze russe in Siria con l’aiuto dei curdi, operazione che il presidente Zelensky avrebbe poi stoppato lo scorso dicembre. L’obiettivo sarebbe stato, secondo i leak, indebolire il gruppo Wagner con piccoli attacchi mirati compiuti da droni e di collaborare con le Forze democratiche siriane (Sdf), la forza militare delnord-est controllato dai curdi, per colpire obiettivi russi.

Avatar photo

Romano di nascita ma trapiantato da sempre a Caserta, classe 1989. Appassionato di politica, sport e tecnologia