Evan Gershkovich, giornalista e corrispondente del Wall Street Journal da Mosca, è stato fermato in Russia con l’accusa di spionaggio. Il 32enne giornalista, accreditato presso il ministero degli Esteri russo, corrispondente dell’ufficio di Mosca del celebre quotidiano economico statunitense, è stato arrestato a Ekaterinburg dall’Fsb, il servizio di sicurezza federale russo.

Le attività illegali del cittadino dell’UA Evan Gershkovich, nato nel 1991, accreditato presso il ministero degli Esteri russo, corrispondente dell’ufficio di Mosca del quotidiano statunitense The Wall Street Journal, sospettato di spionaggio per conto del governo degli Stati Uniti, sono state bloccate“, ha affermato l’FSB in una dichiarazione.

Secondo l’accusa, Gershkovich ha raccolto informazioni riservate “sulle attività di una delle imprese del complesso militare-industriale russo” su istruzione degli Stati Uniti. La Corte di Lefortovo, a Mosca ha tramutato in arresto lo stato di fermo del giornalista americano, durerà almeno due mesi, fino al 29 maggio.

Su Telegram la portavoce del ministero degli Esteri russo Maria Zakharova ha spiegato che quello di cui si occupava Gershkovich a Ekaterinburg “non ha nulla a che fare col giornalismo“. “Purtroppo – ha aggiunto la portavoce – non è la prima volta che lo status di ‘corrispondente straniero’, il visto giornalistico e l’accreditamento vengono utilizzati da stranieri nel nostro Paese per coprire attività che non sono giornalismo. Questo non è il primo noto occidentale ad essere ‘pizzicato“. “Non si parla di sospetti, è stato colto in flagrante“, ha invece dichiarato il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov commentando il fermo del giornalista americano.

The Insider riporta che Gershkovich, che vive a Mosca da sei anni e che in passato ha già lavorato per media francesi, per il Moscow Times e per il Ne York Times, ha trascorso diverse settimane a Ekaterinburg, era andato a scrivere un reportage sull’atteggiamento dei russi nei confronti della guerra e sul reclutamento di residenti locali nel Gruppo Wagner.

Nei suoi confronti è stato aperto un procedimento penale per spionaggio, un reato del codice penale che in Russia è punibile con una condanna fino a 20 anni di carcere. Già nella giornata di mercoledì 29 marzo si era diffusa la notizia, pubblicata dal quotidiano Vecherniye Vedomosti, che le forze dell’ordine avevano fermato il giornalista del Wsj fuori dal ristorante Bukowski Grill mettendogli un maglione in testa.

Una delle ipotesi più probabile è che il Cremlino punti ad utilizzare Gershkovich per uno scambio di prigionieri, come già avvenuto per la giocatrice di basket Usa Brittney Griner, con Washington che per la sua liberazione ha dovuto consegnare a Mosca il trafficante di armi russo Viktor Bout, soprannominato il “mercante di morte” (la sua storia ha ispirato il film di “Lord of war” di Nicolas Cage) e detenuto in una prigione americana per 12 anni.

Il Wall Street Journal ha ovviamente chiesto l’immediato rilascio di EvanGershkovich. Il quotidiano finanziario ha “smentito con veemenza” le accuse di spionaggio mosse da Mosca nei confronti del suo reporter, definito “giornalista affidabile e coscienzioso” in un comunicato in cui il giornale si dice “solidale con Evan e la sua famiglia“.

(articolo in aggiornamento)

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Romano di nascita ma trapiantato da sempre a Caserta, classe 1989. Appassionato di politica, sport e tecnologia