Libera grazie ad uno scambio di prigionieri che ha coinvolto il trafficante internazionale d’armi russo Viktor Bout, detenuto negli Stati Uniti. La cestista americana Brittney Griner, arrestata in Russia e condannata nel mese di agosto a 9 anni di carcere per possesso di droga, è finalmente libera.

La liberazione della stella del basket Wnba è stata annunciata sui social dal presidente Joe Biden che su Twitter ha scritto: “Pochi istanti fa ho parlato con Brittney Griner. È al sicuro. È in aereo e sta tornando a casa”, pubblicando due foto che lo mostrano assieme alla moglie della giocatrice, Cherelle Griner.

Brittney Griner era stata arrestata lo scorso febbraio in un aeroporto russo, pochi giorni prima dello scoppiare della guerra in Ucraina: durante la perquisizione dei suoi bagagli era spuntata una bottiglietta che contiene olio di cannabis, una sostanza legale negli Stati Uniti ma proibita in Russia. Nel Paese guidato dallo Zar è in vigore una delle legislazioni più severe del mondo sul possesso di droga: la stella del basket americano era stata arrestate e condannata a nove anni di carcere, quindi a novembre era stata trasferita in una colonia penale nella regione della Mordovia, nella Russia orientale europea.

Nel corso degli ultimi mesi, in particolare questa estate, erano emersi contatti tra Mosca e Washington su un possibile scambio di prigionieri che avrebbe coinvolto Griner, il russo Bout e l’ex marine Paul Whelan, arrestato nel 2018 a Mosca e condannato nel 2020 a 16 anni di carcere per spionaggio, accuse che secondo l’amministrazione Usa sono false.

Proprio del caso Whelan ha discusso in conferenza stampa Biden, un punto con i giornalisti convocato subito dopo l’annuncio sui social: “Abbiamo riportato a casa Brittney, ma non ci siamo dimenticati di Paul Whelan“, ha detto il presidente. Quindi la promessa: “Non ci arrenderemo mai nel cercare di ottenere il rilascio di Whelan. I negoziati sono sempre difficili, ma il mio compito è quello di proteggere tutti gli americani in qualunque parte del mondo. Oggi, sono felice di aver raggiunto questo risultato“.

L’accordo alla fine ha coinvolto i soli Bout e Griner: lo scambio si è svolto svolto all’aeroporto di Abu Dhabi. Trattativa confermata anche dal ministero degli Esteri russo su Telegram: “L’8 dicembre 2022, all’aeroporto di Abu Dhabi, si è conclusa con successo la procedura di scambio del cittadino russo Viktor Bout con la cittadina statunitense Brittney Griner, che stavano rispettivamente scontando condanne in istituti penali negli Stati Uniti e in Russia”.

Due volte campionessa olimpica e cestista delle Phoenix Mercury, la 32enne Griner è una stella della Wnba, la Women’s National Basketball Association. Griner si trovava in Russia al momento dell’arresto perché, come molte colleghe americane, vola in Europa durante la “off season” del campionato a stelle e strisce, guadagnando speso più che in patria.

Bout, 55 anni, è invece soprannominato il “mercante di morte” e “uomo delle sanzioni” per la sua capacità di aggirare gli embarghi sulle armi. La sua storia ha anche ispirato il personaggio impersonato da Nicolas Cage nel film “Lord of war”. Nella sua ‘carriera’ Bout avrebbe fornito armi a Hezbollah in Libano e ai talebani in Afghanistan, ma sue “tracce” c’erano anche nella Libia di Gheddafi. L’ex tenente colonnello dell’esercito sovietico venne arrestato nel 2008 Thailandia dopo aver accettato di vendere armi ad agenti americani che si erano finti guerriglieri del gruppo terroristico colombiano delle FARC, le Forze Armate Rivoluzionarie della Colombia. Nel 2010 Bout venne estradato negli Stati Uniti e condannato a 25 anni di carcere. L’interesse di Mosca nel riavere indietro Bout sarebbe legato alle connessioni tra il trafficante d’armi e l’intelligence russa.

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Romano di nascita ma trapiantato da sempre a Caserta, classe 1989. Appassionato di politica, sport e tecnologia