L’annuncio in un video, con tanto di accuse rivolte alle Russia di Vladimir Putin per la morte dei “suoi” mercenari. Parole durissime quelle pronunciate da Evgheny Prigozhin, capo del Gruppo Wagner, che ha lanciato un vero e proprio ultimatum al Cremlino annunciando il ritiro dei suoi uomini il prossimo 10 maggio da Bakhmut, dove dalla scorsa estate le forze russe e quelle ucraine si stanno fronteggiando per prendere il controllo di una delle cittadine più strategiche del Donbass,

“Dichiaro a nome dei combattenti Wagner, a nome del comando Wagner, che il 10 maggio 2023 siamo obbligati a trasferire le posizioni nell’insediamento di Bakhmut alle unità del ministero della Difesa e a ritirare i resti dei campi Wagner per leccarci le ferite“, ha sottolineato Prigozhin in un comunicato. “Sto ritirando le unità Wagner da Bakhmut perché in mancanza di munizioni sono destinate a morire senza senso” denuncia il capo dei mercenari, lanciando pesanti accuse a Mosca.

Nel video pubblicato sul canale Telegram vengono mostrati i corpi senza vita dei suoi soldati. File di cadaveri di combattenti che, come afferma Prigozhin nel video riportato anche da Ukrainska Pravda, sarebbero morti negli scontri del 4 maggio. Poi il leader dei mercenari denuncia “una carenza di munizioni del 70%”, accusando direttamente il capo di Stato Maggiore delle forze armate, Valery Gerasimov, e il ministro della Difesa, Sergei Shoigu, della morte dei suoi uomini. “Shoigu, Gerasimov, dove sono le munizioni?” tuona Prigozhin. “Il sangue è ancora fresco. Sono venuti qui come volontari e stanno morendo così potete star seduti come gatti grassi nei vostri uffici di lusso”.

Accuse che non vengono commentate dal portavoce del Cremlino Dmitry Peskov. “Abbiamo letto sui media, ma non possiamo commentare perché riguarda l’operazione militare speciale in corso”, ha affermato Peskov, citato da Ria Novosti.

 

 

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