Dora Lagreca, il giallo della pozza d’acqua sul terrazzo e del farmaco contro le vertigini

Ha perso la vita a 30 anni cadendo giù dal balcone di una palazzina di Potenza. Sul caso della morte di Dora Lagreca continuano le indagini. Dora, assistente scolastica originaria di Montesano sulla Marcellana, in provincia di Salerno, era nuda quando è caduta dal quarto piano di via di Giura, a Potenza. Si sarebbe aggrappata al parapetto del balcone prima di precipitare nel vuoto. È morta dopo un paio di ore di agonia all’Ospedale San Carlo nel capoluogo lucano.

All’inizio si era ipotizzato che si trattasse di un femminicidio. Primo indiziato il fidanzato 29enne che però aveva subito detto che si era trattato di un incidente. Ed è questa la tesi che prende sempre più corpo dopo le prime risposte dei rilievi dei Ris. Quella drammatica sera infatti Dora e il suo fidanzato avevano litigato ferocemente. Lui aveva spiegato che dopo la lite lei si era spogliata per andare a fare una doccia e poi si sarebbe affacciata dal balcone troppo, scivolando giù.

Secondo la ricostruzione fatta dal Mattino, tra la porta finestra e il pavimento c’è un gradino alto circa 30 cm. Dalle immagini girate dagli inquirenti sul balcone, il giorno successivo alla tragedia era sempre presente una pozza d’acqua ristagnante tra la porta finestra ed il parapetto sulla quale la donna sarebbe scivolata.

Ad avvalorare la tesi dell’incidente ci sarebbero anche delle compresse di Dora, medicinali contro le vertigini di cui pare soffrisse da tempo. Non si esclude quindi che a causa dei problemi di udito e delle conseguenti vertigini proprio sul terrazzo bagnato e scivoloso abbia perso l’equilibrio e sia precipitata cercando di aggrapparsi alla balaustra per salvarsi.

Quello che potrebbe fare la differenza nelle indagini resta infatti l’analisi del parapetto sequestrato dai carabinieri. Il tipo di impronte rilevate potrebbe portare la svolta effettiva e anche la chiusura del caso.