L'indagine a Milano
Droga da Sudamerica e Marocco, arrestato il capo ultrà del Milan Lucci: fu fotografato allo stadio con Salvini
C’è anche Luca Lucci, il capo della Curva Sud del Milan, tra le persone finite in carcere per una inchiesta sul traffico di droga sull’asse Sud America (cocaina) e Marocco (hashish) con la Lombardia. L’inchiesta della Squadra mobile di Milano, coordinata dal pm Leonardo Lesti, ha portato ad 8 misure cautelari del gip Fabrizio Filice.
Lucci è finito in manette assieme ad altri tre esponenti del tifo organizzato rossonero e non è nuovo a guai con la giustizia: era stato già condannato a 4 anni per l’aggressione nel 2009 a un tifoso dell’Inter durante il derby, che perse un occhio e in seguito si suicidò.
Lucci era poi diventato ancora più noto per una foto in cui, in occasione della festa per i 50 anni della Curva Sud del 16 dicembre 2018, compariva assieme a Matteo Salvini, all’ora vicepremier e ministro dell’Interno Matteo Salvini.
Scatti che ovviamente sollevarono una forte polemica politica, dato che il curriculum di Lucci era già noto e che da poco aveva patteggiato una condanna a 18 mesi per droga. Salvini in un primo momento non prese le distanze, dicendo che in curva “ci sono tante brave persone, magari qualcuno con problemi in passato”.
Poi, solo 24 ore dopo, il passo indietro: “Era la prima volta che lo incontravo – spiegò all’emittente fiorentina Lady Radio – Ogni giorno faccio foto con centinaia di persone, ovviamente non chiedo alle centinaia di persone che mi fermano a feste, incontri, cene o in strada, il certificato penale”.
L’INCHIESTA SUL TRAFFICO DI DROGA – Tre indagati, compreso Lucci, sono stati portati in carcere, quattro agli arresti domiciliari e uno sottoposto all’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria con divieto di dimora.
Dall’inchiesta emergerebbe un traffico di droga: Lucci e gli altri indagati ricevevano dalla Spagna hashish e dal Sudamerica cocaina.
IL PROFILO DI LUCCI – Capo ultrà 40enne, Lucci era stato definito “socialmente pericoloso” nel luglio del 2020 dai giudici della Sezione misure di prevenzione del Tribunale di Milano sulla base dei suoi precedenti penali. Per questo per lui era stato disposto il divieto di ingresso nei comuni di Milano e Sesto San Giovanni” e “mantenersi ad almeno 3 chilometri di distanza” dagli stadi di tutta Italia.
Lucci, scrivevano i giudici, è “capo carismatico ed indiscusso della tifoseria ultras, riconosciuto ed investito come tale da un altro leader storico come Capelli“, detto il ‘Barone’ e che ha anche testimoniato nel procedimento della Sezione misure di prevenzione.
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