È morto Percy Allum, il politologo che studiò il Sud e la camorra: un inglese napoletano

Nato inglese e morto napoletano. Così si potrebbe definire Percy Allum, politologo inglese, che ricoprì per 12 anni la cattedra di Scienze Politiche all’Università L’ Orientale di Napoli. Si è spento a 89 anni nella sua casa in Inghilterra circondato dall’affetto dei suoi cari. Era molto legato a Napoli e profondo studioso della questione meridionale e delle infiltrazioni della camorra nel tessuto economico e politico.

Nel 1975 è stato l’autore di un’opera precorritrice: “Potere e società a Napoli nel dopoguerra” (Einaudi). Raccontò l’ascesa di Gava, che definì boss, intendendo non una figura criminale ma un personaggio capace di usare ogni risorsa organizzativa e politica locale per affermarsi a livello nazionale.

Un’opera poderosa, 600 pagine, in cui con metodi e strumenti della sociologia politica, studiati ad Oxford, e della letteratura scientifica soprattutto tedesca, argomentava che la spiegazione era da ricercarsi nella circostanza determinatasi in specie nell’età contemporanea, che la popolazione napoletana costituiva una “società” ma non esprimeva una “comunità”.

“Il ruolo intellettuale di Percy Allum, storico e politologo molto legato alla città di Napoli e studioso delle dinamiche sociali del Mezzogiorno – gli rende omaggio il sindaco di Napoli Gaetano Manfredi – è stato indiscutibilmente rilevante: ha rappresentato un’autorevole visione esterna di una lunga fase storica dei nostri territori”.