Elezioni Regionali, Giani “sintonizzato” con Schlein in Toscana. Campania, rebus 5 Stelle: “Boom col reddito, ora?”

EUGENIO GIANI PRESIDENTE DELLA REGIONE TOSCANA

Sotto il sole cocente di luglio, ultimo ostacolo prima del mese sabbatico della politica, è tempo di consultazioni. All’orizzonte ci sono le regionali e in molti, già da oggi, iniziano ad avere dei sonni agitati. Proprio ieri a Palazzo Chigi, i leader di maggioranza si sono riuniti, la prima volta, per confrontarsi sui candidati da nominare. La patata bollente si chiama Veneto. Mentre lunedì, il governatore della Toscana, Eugenio Giani, era piombato a Roma per incontrare Schlein e fare il punto sulla sua ricandidatura, oggetto di alcune divisioni nel campo largo, che adesso sembrerebbero essersi ricucite.

Le divergenze interne alle coalizioni e le prospettive sui prossimi candidati regionali hanno riempito ieri L’Ora del Riformista ricca di ospiti e di dibattiti. Alla discussione, moderata da Aldo Torchiaro, hanno preso parte Luca Baroncini, segretario in Toscana della Lega, Ciro Cuozzo, giornalista del Riformista, Eugenio Giani, presidente della Regione Toscana, Alessia Morani, candidata nella lista del Pd per le elezioni regionali delle Marche per la provincia di Pesaro-Urbino, Nadia Romeo, deputate del Pd eletta in Veneto, e Franco Silvestro, senatore di Forza Italia e coordinatore provinciale di Napoli. Il sipario non poteva che aprirsi sul protagonista al centro di uno dei casi politici della settimana.

Regionali Toscana, Giani fiducioso

Fresco di confronto con la segretaria dem, il governatore Giani è tornato sulla sua discussa ricandidatura: «Arriviamo a queste elezioni con una maggioranza di centrosinistra compatta e coesa. Mi è stato chiesto dal partito nazionale di sintonizzare il percorso che può portare a un secondo mandato con un accordo più generale insieme alle forze del campo largo».

Il centrodestra pensa a Tomasi

Di certo le discussioni, in questi giorni, non sono mancate, ma secondo il presidente tutto è stato risolto: «All’inizio c’è stato un po’ di stridore. Questo ha rallentato la scelta da parte del partito del vertice della coalizione. Negli ultimi giorni questi aspetti invece si stanno riallineando e mi sento confortato e ottimista. Schlein ha colto l’umore del territorio- prosegue il governatore – io ho colto la dimensione strategica del suo percorso e ci siamo sintonizzati». Sensazioni positive sul futuro del centrosinistra, che Baroncini, segretario regionale della Lega, spera di ribaltare: «Credo che il centrodestra in Toscana abbia un valore importante. Una coalizione unita che vuole restituire una gestione migliore di questa regione dopo 55 anni di governo monocolore». Sul candidato designato, il nome più probabile è quello del primo cittadino di Pistoia, Alessandro Tomasi: «Non è ancora stato ufficializzato. Ha fatto un grande lavoro come sindaco di Pistoia e credo che sia la dimostrazione che il centrodestra, dove amministra, fa bene. Il suo è un nome assolutamente in pole position».

Campo largo in Veneto e Marche

Se la Toscana ha rappresentato un punto spinoso per il campo largo, nel centrodestra il nodo più intricato si trova in Veneto, dove invece il centrosinistra sembra avere le idee chiare, come sostiene Romeo: «Abbiamo scelto Manildo, lo abbiamo fatto insieme al campo largo. È una decisione che abbiamo preso per la sua competenza e per la sua esperienza amministrativa da sindaco di Treviso. Crediamo che il Veneto abbia bisogno di una svolta». E anche nelle Marche, come ricorda Morani, il centrosinistra si presenta nella sua forma più inclusiva: «Siamo riusciti a fare il campo larghissimo. Non abbiamo lasciato spazio nel centrosinistra ad altri tipi di liste o di candidature. Un lavoro di cucitura che abbiamo fatto nel corso degli anni, costruendo una fiducia reciproca e obiettivi comuni, mettendo da parte i temi nazionali divisivi e concentrandoci sulla nostra regione».

Campania, l’alleanza forzata Pd-Conte: “Boom 5 Stelle col reddito, ora?”

Un’aria di unità che sulla sinistra campana non sembra ancora soffiare, complice il ruolo dell’uscente De Luca, a differenza del centrodestra, secondo Silvestro: «La nostra coalizione è compatta e pronta a dare un governo valido ai cittadini. Sul fronte opposto, il centrosinistra appare confuso, stretto in un’alleanza forzata tra Pd, 5Stelle e De Luca, che negli ultimi dieci anni hanno viaggiato in direzioni opposte». Chiude Cuozzo con la sua valutazione: «La Campania era una roccaforte dei 5Stelle quando c’era il reddito di cittadinanza. Adesso bisognerà capire se quelle persone che avevano votato in massa il Movimento andranno nuovamente a votare, e soprattutto chi sceglieranno».