Puglia e Campania dopo le Marche, si era detto e ripetuto. Ora che Acquaroli è stato riconfermato governatore, in terra pugliese Fratelli d’Italia potrebbe evitare il “sacrificio” di uno dei suoi maggiorenti, nello specifico il sottosegretario alla Salute Marcello Gemmato o il senatore Filippo Melchiorre. Non a caso, le ultimissime danno un centrodestra orientato su un esponente della società civile.

Domenica, dalla convention di Telese di Forza Italia, il segretario Antonio Tajani è stato piuttosto chiaro. “Si va su un civico sia in Campania che in Puglia”. Dichiarazioni che mettono fuori gioco, dunque, anche Mauro D’Attis, vicepresidente della Commissione Antimafia della Camera e coordinatore regionale degli azzurri, il cui nome era circolato più o meno esplicitamente. Niente politici, quindi. Ma individuare il profilo del civico che sfiderà Decaro sembra scelta ardua. Nella serata di ieri si era diffuso quello di Luigi Lobuono, imprenditore, già candidato della coalizione nel 2004 – anche in quel caso si trattò di una candidatura in zona Cesarini -, quando fu sconfitto da Michele Emiliano nella corsa a sindaco di Bari con quasi tredici i punti di distacco.

Lobuono, un passato anche da numero uno della Fiera del Levante, è l’ultimo nome venuto fuori per il centrodestra, dopo la rinuncia – dal sapore di beffa – di Angelo Annese. Il primo cittadino di Monopoli, infatti, domenica sera ha pubblicamente dichiarato di voler restare al suo posto, nella sua città. Il dietro le quinte, in realtà, racconta del muro altissimo alzato dalla coalizione rispetto al ritorno di Stefano Lacatena, cinque anni fa eletto nelle file del centrodestra e poi saltato dall’altra parte della barricata. Solo poche sere fa, Lacatena, a cui Emiliano aveva poi affidato la delega all’Urbanistica, pare fosse nelle primissime file di un comizio di Antonio Decaro.

Sembrano sfumate le candidature di Sergio Fontana, ex presidente regionale di Confindustria, e Domenico Distante, editore e vicepresidente di Confindustria Brindisi. Dalle dichiarazioni dei leader di partito, il profilo che sembra gradito alla coalizione pare essere certamente quello, appunto, di un civico, ma che abbia spiccate caratteristiche e competenze politiche. Nei giorni scorsi è venuto fuori il nome di Angelo Lucarella, avvocato di Martina Franca e docente universitario a contratto, analista politico molto ascoltato, che pare rispondere a questo identikit e il cui profilo sarebbe già stato oggetto di attente valutazioni a Roma. Di certo, a poco meno di due mesi dal voto nessun risultato è scontato. Però va detto che Antonio Decaro da oltre due settimane è partito lancia in resta con la sua campagna elettorale. Un dato non da poco, considerato il seguito che l’ex sindaco di Bari e oggi eurodeputato del Pd può vantare: portato in carrozza a Strasburgo da quasi 500mila preferenze nella Circoscrizione Sud, 186mila solo nella sua città.

Dunque, un elemento appare sempre più chiaro: chiunque sarà il candidato, verosimilmente avrà le fattezze del martire. Sarà chiamato a riorganizzare dai banchi dell’opposizione una coalizione che – i fatti lo dimostrano – non ha saputo finora individuare un nome serio, credibile, rispettato, stimato. Se non assisteremo a un ritorno dell’ultimo minuto su un politico come Gemmato o Melchiorre, è quindi possibile che i due civici in corsa fino all’ultimo dovrebbero essere l’avvocato Lucarella, unico nome “sopravvissuto” alla prima scrematura che ha visto uscire dalla corsa Fontana e Distante, e Luigi Lobuono.

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