Andrea Piazzolla è stato condannato a tre anni. L’ex assistente di Gina Lollobrigida era accusato di circonvenzione di incapace, dopo aver sottratto beni dal patrimonio dell’attrice in un periodo di tempo che va dal 2013 al 2018.
La sentenza sul factotum di Gina Lollobrigida
La procura di Roma aveva chiesto una condanna a 7 anni e mezzo di reclusione. Secondo i legali di parte civile, l’ammanco di oltre 350 beni avrebbe raggiunto il valore di più di 10 milioni di euro. Beni che poi sono stati messi in vendita presso case d’aste tramite un intermediario, Antonio Salvi, anche lui finito a giudizio. Il giudice monocratico del tribunale di piazzale Clodio, dopo la camera di consiglio, oltre alla condanna ha stabilito per Piazzolla anche una multa di 1.000 ero e il sequestro dei suoi beni mobili e immobili. Piazzolla potrà sostituire l’eventuale condanna con una pena alternativa ai servizi sociali.
Nella sentenza sull’ex assistente e factotum di Gina Lollobrigida, morta lo scorso gennaio, anche una provvisionale immediatamente esecutiva di mezzo milione di euro a favore dei familiari dell’attrice. Il giudice ha inoltre deciso il dissequestro della villa sulla Appia Antica.
Il commento di Andrea Piazzolla
“Credo di essere stato l’unico ad essersi preso cura di Gina Lollobrigida, e continuo a farlo. Non ho mai visto a Subiaco, dove l’attrice è sepolta, il figlio, il nipote o il presunto marito” ha detto il 37enne Piazzolla nel processo.
La reazione del figlio dell’attrice
“È comunque un dolore, ma la sentenza fa giustizia. La verità è che però non si doveva proprio arrivare a questo. Si tratta di una vicenda amara che non doveva proprio succedere. Sono arrivato psicologicamente svuotato alla sentenza e rimpiango tutto il tempo che ho perso e al fatto che non potuto stare accanto a mia madre”. Così Milko Skofic, figlio di Gina Lollobrigida dopo la sentenza.
