“Ginetta aveva paura”: donna massacrata a martellate in casa, fermato l’ex marito

Ginetta Giolli aveva 62 anni. È stata trovata morta nel suo appartamento a Livorno, sabato scorso. Da un paio di giorni non rispondeva ad amici e vicini di casa. Polizia e Vigili del Fuoco hanno dovuto forzare la porta di casa per entrare nel suo appartamento. La testa della donna fracassata a colpi presumibilmente di martello. È stato fermato il suo ex marito. Le indagini sono affidate alla Squadra Mobile e coordinate dal pm Pietro Peruzzi. Al lavoro la Polizia Scientifica per gli accertare le cause della morte.

Il ritrovamento in un vecchio appartamento di via Garibaldi, al terzo piano, zona popolare nelle immediate vicinanze del centro di Livorno. Una morte violenta, apparsa in un primo momento come un giallo. Poi è stato fermato, nelle ore successive, Youssef El Haitami, 55 anni, ex macellaio ed ex marito della vittima. È stato interrogato per ore come persona informata sui fatti.

Lui respinge i sospetti e le accuse: “Non sono stato io a uccidere Ginetta”. Ha raccontato che il giorno del delitto era a Roma per lavoro. Le verifiche della Squadra Mobile avrebbero però smontato l’alibi dell’uomo. Il 55enne è stato quindi fermato ed è fortemente indiziato per il delitto efferato. L’uomo ha venduto da poco tempo il suo negozio. Ha detto agli investigatori di non vivere più con l’ex moglie ma nel Rione della Cigna, periferia a Nord della città, e di aver saputo del delitto da un cronista del quotidiano Il Tirreno.

Ginetta era disoccupata e avrebbe deciso di rompere definitivamente la relazione. I due si erano sposati tre anni fa. Un’amica della vittima, riporta Il Corriere della Sera, ha raccontato agli investigatori di aver assistito a continui litigi tra Ginetta e l’ex marito. L’ultimo giovedì scorso, due giorni prima del ritrovamento. “Gli aveva detto che doveva andarsene di casa e che la doveva smettere di tormentarla e soprattutto di ubriacarsi”, ha detto l’amica che ha descritto Ginetta come molto preoccupata, impaurita dall’uomo e dai suoi scatti di ira. Per la squadra mobile e la Procura Youssef El Haitami, che si sarebbe presentato spontaneamente in questura domenica, stava progettando già una fuga, forse verso il Marocco.