La storia di marito e moglie ricoverati a Roma
Giuseppe e Rosina, ricoverati per Covid vengono riavvicinati grazie allo staff del San Filippo Neri
Un messaggio, o meglio una foto, che diventa simbolo di speranza, della volontà di pazienti e personale sanitario di uscire da un anno segnato dal Covid-19, dalle oltre 100mila vittime e oltre 3 milioni di casi. È lo scatto realizzato all’interno dell’ospedale “San Filippo Neri” di Roma a Rosina e Giuseppe, moglie e marito, che grazie all’aiuto dei medici del nosocomio romano si sono potuti riavvicinare durante il ricovero nel reparto Covid.
I due letti vicini, Rosina e Giuseppe mano nella mano nella battaglia contro la malattia, sono un segnale nell’ospedale a novembre 2020 per fare fronte all’emergenza era arrivato ad aumentare i posti in terapia intensiva fino a trenta per sostenere la sanità regionale alle prese con l’escalation di casi.
“Successivamente abbiamo ridotto i posti perché non erano necessari – spiega a Fanpage il dottor Mario Bosco, responsabile delle terapie intensive Asl Roma 1 – ma siamo pronti a riattivarli per fronteggiare questo nuovo aumento di casi”. La situazione attuale però, con nove posti letto di terapia intensiva a disposizione, è ben diversa e non è paragonabile a quella di un anno fa: “Ora abbiamo più esperienza, a marzo 2020 stavamo affrontando l’ignoto”.
L’ospedale è stato parzialmente riconvertito in Covid Hospital con lo scoppiare dell’epidemia: i padiglioni C e D sono stati destinati ai pazienti positivi al Coronavirus, mentre nei padiglioni A e B sono state mantenute le consuete linee di attività, se pur con modalità e tempi improntati al rispetto di tutte le norme per la sicurezza di cittadini e operatori.
Quanto ai dati del contagio, oggi il bollettino diramato dalla Regione Lazio evidenzia, con oltre 39mila test effettuati (14mila tamponi e quasi 25mila antigenici), 497 casi positivi (-39), 32 decessi (+12) e 610 guariti. Dati commentati così dall’assessore regionale alla Sanità Alessio D’Amato: “Diminuiscono i casi, mentre aumentano i decessi e i ricoveri, sono stabili le terapie intensive. Il rapporto tra positivi e tamponi è a 10%, ma se consideriamo anche gli antigenici la percentuale scende sotto al 4%. I casi a Roma città sono a quota 700”.
Regione Lazio che, come il resto d’Italia, è alle prese con la sospensione delle vaccinazioni con AstraZeneca in attesa del responso dell’Ema sui presunti casi di correlazione tra vaccino e trombosi. L’assessore D’Amato ha sottolineato lunedì che con la sospensione “si bloccano a Roma e nel Lazio 35 hub vaccinali tra i quali La Nuvola e l’Aeroporto di Fiumicino e oltre 2mila medici di medicina generale”.
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